Filippo Recca, il fruttivendolo di Miglionico. Storia da libro  "Cuore"

MIGLIONICO. Il fruttivendolo solidale. E’ il protagonista di una storia virtuosa: richiama alla mente i gesti d’amore degni del libro “Cuore”. Con la differenza, però, che quest’ultima non è una storia romanzata. E’ vera.
Accade ogni giorno. All’interno del negozio di frutta e verdura, ubicato in via P. Sivilia, a pochi passi da piazza Castello. E’ qui, infatti, che quotidianamente, a fine giornata, il titolare della piccola attività commerciale offre in dono ad alcune persone in difficoltà economica, residenti in paese, frutta, verdura e ortaggi. Una quantità minima, ovviamente, ma che è sufficiente a soddisfare il fabbisogno giornaliero di un piccolo nucleo familiare. Sia ben chiaro, a scanso di equivoci: non si tratta di merce invenduta. E’ un prodotto che, per intenderci, non finirebbe nella spazzatura. Al contrario, è un cibo integro che viene offerto in beneficenza per alleviare il disagio di gente che, in virtù delle proprie condizioni di indigenza, ha bisogno di aiuto. Il protagonista silenzioso di un gesto così bello e ricco di valenza etica e sociale è l’ortolano miglionichese, Filippo Recca, 41 anni, coniugato e padre di due bambine. L’azione virtuosa, che va avanti da un paio di anni, è un gesto di pura solidarietà che viene svolto senza una compensazione di alcun tipo. Senza ricevere in cambio nessun bene materiale. Se non quello immateriale della gratitudine.
Si tratta di un atto spontaneo e generoso – sottolinea il panettiere Michele Buzzella – che è dettato da una qualità innata che contraddistingue la personalità di Filippo, è quella dell’altruismo”. Per capirne di più, in merito a questo caso di solidarietà, abbiamo ritenuto opportuno sentire la diretta testimonianza del fruttivendolo solidale: “E’ vero – dice il giovane ortolano – la mia azione è volontaria e spontanea. Mi fa piacere aiutare chi ha bisogno. A fine giornata, mi accontento di guadagnare il necessario, quanto mi basta per sostenere in modo decoroso la mia famiglia”.
La sua azione di volontariato, in verità, non si esaurisce soltanto nell’aiutare i cittadini miglionichesi più bisognosi. Si esplica anche nel sostenere alcune iniziative sportive che, di tanto in tanto, si svolgono in paese: in occasione, ad esempio, delle gare podistiche. Nella fattispecie, il fruttivendolo virtuoso è solito regalare la frutta di stagione a tutti gli atleti in gara. Frutta, che viene offerta in dono anche a tutti i calciatori della locale associazione sportiva “Miglionico calcio”, che partecipa al campionato regionale di Promozione, in occasione delle partite che vengono disputate in trasferta. Che dire? Si tratta di una lodevole forma di testimonianza di “cittadinanza attiva”. Sarebbe bello se questo nobile gesto di solidarietà e di volontariato potesse trasformarsi in una vera e propria catena virtuosa. In una comunità che, in verità, denota sensibilità per la cultura del volontariato e si distingue nel compiere molteplici azioni di solidarietà: a cominciare dalla più nobile, quella della donazione del sangue che da decenni, sistematicamente, viene svolta dalle locali sezioni dell’Avis e dell’Advos.

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