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27 NOVEMBRE 2019

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Aggiornata mercoledì, 27 novembre 2019 alle ore 13:01:06

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Interrogazione sul canile comunale

MIGLIONICO. Sono considerati i migliori amici dell’uomo. Ma noi siamo davvero amici di loro? Se cosi fosse il problema dei cani randagi non esisterebbe. Ma c’è e va affrontato e risolto. Una soluzione potrebbe essere rappresentata dall’uso del canile comunale. Un rifugio per i cani randagi, abbandonati e vaganti per le strade del centro cittadino e per quelle dei quartieri periferici del paese. Un luogo anche sanitario e di prima accoglienza. Ma anche adatto per il soggiorno permanente dell’animale. La struttura già esiste sul territorio dell’agro miglionichese: fu progettata e costruita nell’agro miglionichese agli inizi degli anni Duemila. Un’opera pubblica creata dal Comune con l’obiettivo di affrontare e risolvere adeguatamente il problema del randagismo. Ma mai utilizzato.
La questione è al centro di un’interrogazione rivolta all’attenzione del sindaco Francesco Comanda, da parte dei consiglieri comunali di minoranza, Giuseppe Dalessandro e Vito Rago di “Esperienza e Futuro per Miglionico”. “Detto canile – si legge nel testo dell’interpellanza – fu regolarmente realizzato in agro di Miglionico, utilizzando, tra l’altro, anche un finanziamento regionale di 80 mila euro, ma alla data odierna non è mai andato in funzione e la struttura risulta essere abbandonata e vandalizzata”. Poi, i due consiglieri comunali sottolineano come sia stato procurato all’Ente un danno erariale. Da qui, la richiesta di conoscere “i motivi ostativi che hanno impedito la messa in esercizio della struttura" pubblica. Si chiede, inoltre, di sapere se sono state fatte contestazioni per eventuali dinieghi autorizzativi o commessi errori progettuali”.
E’ utile osservare come il canile sia stato realizzato con l’obiettivo di accogliere, ricoverare e curare i cani randagi. Un fenomeno, quello del randagismo, che comporta problemi di sicurezza e di igiene pubblica: i cani randagi possono aggredire le persone e trasmettere anche malattie infettive potenzialmente pericolose, non essendo sottoposti al controllo sanitario. E possono anche aumentare ulteriormente il fenomeno, considerato che gli animali randagi non sono sterilizzati. Dal momento che la legge n. 281 del 1991 promuove la ristrutturazione e il risanamento dei canili municipali, Dalessandro e Rago chiedono di valutare la possibilità di riqualificare la struttura esistente, la cui apertura, oltretutto, offrirebbe l’opportunità di “creare posti di lavoro e notevoli vantaggi al Comune stesso”. In tal modo, infatti, l’Amministrazione comunale non spenderebbe più i soldi per la cura dei cani che attualmente sono ospitati in un canile di Ferrandina. Sono gli stessi che per parecchi anni sono stati custoditi e curati in un canile di Matera. Una gestione che per le finanze del bilancio comunale ha comportato una spesa annuale di circa 100 mila euro all’anno. Un esborso economico oneroso che, per la verità, è notevolmente diminuito da quando il servizio è gestito da una struttura attrezzata di Ferrandina. Quest’ultima, per assicurare il servizio completo di custodia, nutrizione, pulizia e di assistenza sanitaria, richiede un costo di circa un euro al giorno per ogni animale custodito.

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375