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16 Gennaio 2018

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Viene esclusa qualsiasi conseguenza sull'ambiente e sulla salute. Indagini ancora in corso
Coserplast attiva dopo il rogo. "Saremo presto operativi"

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MIGLIONICO. Macerie. Ci sono ancora parecchi rottami, resti di fuliggine e detriti sul piazzale antistante il capannone centrale della cooperativa Coserplast, specializzata nella produzione di manufatti di materiale plastico (porte, infissi e finestre) che domenica mattina, tra le 9,30 e le 10,30, è stata gravemente danneggiata da un improvviso incendio che ha distrutto parecchie balle di materiale plastico. Numerosi manufatti già rifiniti, pronti per essere installati sono stati inceneriti dalle fiamme che, divampate in un baleno, hanno bruciato anche materia prima e altro materiale di scarto, unitamente a cartoni utili per l’imballaggio. Uno scenario desolante: lamiere liquefatte dal calore del rogo che, raggiungendo oltre mille gradi di temperatura, ha fatto andare in frantumi anche i vetri delle finestre   dell’edificio che, al suo interno, si estende su una superficie di tre mila metri quadrati. Sei mila metri quadri, invece, sono quelli dell’area esterna che circonda il capannone dell’azienda fondata agli inizi degli anni Novanta (1991). Il tempestivo intervento di ben quattro squadre dei Vigili del Fuoco provenienti da Matera e Ferrandina ha circoscritto il perimetro delle fiamme, impedendo che si propagassero all’interno dell’opificio. E in questo modo sono state salvate tre importanti macchinari, impianti tecnologici all’avanguardia dal costo elevato. Ma ieri mattina, davanti al capannone e negli uffici dell’edificio non c’erano soltanto i segni di tutto ciò che è stato distrutto dall’incendio. Era presente anche il seme della rinascita: tutte le maestranze dedite al lavoro di ripristino dell’azienda, con l’obiettivo di tornare a compiere, al più presto possibile, il normale lavoro quotidiano: costruire infissi e manufatti in plastica e in alluminio.
“Abbiamo trascorso una notte insonne – dice Maurizio Buono, vice presidente della cooperativa – ma siamo pronti a rimboccarci le maniche per tornare alla normalità”. “Ciò che ci è capitato –dichiara Enzo Guidotti, presidente della Coserplast – non comporterà ritardi significativi nelle consegne degli ordinativi in corso, la cui produzione riprenderà regolarmente entro una settimana, senza ripercussioni sui livelli occupazionali”.
Un’altra buona notizia è rappresentata dal monitoraggio dei rischi ambientali: è scongiurato il pericolo dell’inquinamento da diossina, perché “il materiale bruciato non ha caratteristiche tali da causare rischi per la salute pubblica”. La situazione, nella fattispecie, è sotto controllo da parte dell’Arpab (Agenzia regionale per la protezione ambientale di Basilicata). Per quanto riguarda i danni subiti, ammonterebbero complessivamente a oltre due cento mila euro. Una stima più attendibile degli stessi, ad ogni modo, potrà essere fatta solo nei prossimi giorni, quando sarà completata l’azione di ricognizione del materiale distrutto. Le cause? Al vaglio dei militari della locale caserma dei Carabinieri, guidata dal comandante Francesco Grasso, ci sono varie ipotesi: c’è quella dell’azione dolosa, ma non si esclude neppure un guasto all’alimentatore del quadro elettrico dell’impianto fotovoltaico che sfrutta l’energia solare per produrre energia elettrica: un’improvvisa avaria di un cavo elettrico dell’impianto fotovoltaico installato all’esterno dell’edificio potrebbe aver innescato il rogo.

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375