MIGLIONICO.
“Se n’è andato Emanuele Ricciardi, il
“custode” del dialetto materano”. “M’A’
Parlè Mattarràs” diceva a tutti, coltivando
questo sogno nella città. Maestro per una
vita. Maestro tra i banchi di scuola, fin
quando ha insegnato. Maestro anche negli
anni della pensione. Lui, Emanuele Ricciardi,
s’o Manual Ricciord, come amava presentarsi,
materano nel più profondo dell’anima, sapeva
coniugare tradizione e innovazione.
“Affacciatevi alla finestra e descrivete
dieci cose che vedete”, esortava i suoi
alunni nell’edificio della scuola elementare
“Padre Giovanni Minozzi”, per stimolare il
loro spirito di osservazione. E spesso si
esprimeva in dialetto materano per
rafforzare il legame con Matera e per
trasmettere ai bambini un senso di identità.
“M’à parlè matarras”, era il suo motto. La
lingua degli antichi abitanti dei Sassi.
L’altro suo grande amore era la poesia. Ieri
(lunedì 16 ottobre 2017) il cuore
dell’ultranovantenne cantore del dialetto
materano si è fermato. La salma di Ricciardi
è vegliata nella sala Asfodelo, in via
Passarelli. I funerali saranno celebrati
domani, alle 15, nella chiesa di San
Giovanni Battista. (Fonte - La Gazzetta Del
Mezzogiorno del 17 ottobre 2017). |