GIACOMO AMATI

7 Settembre 2017

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La vanità è diventata il carburante della società

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MIGLIONICO. Cos’è la vanità? Prima era un vezzo innocuo. Oggi è diventata il carburante della società. La società italiana è in preda a un attacco di esibizionismo che i social network hanno amplificato. Quasi un’ossessione. “Ci sono due vanità - scrive Beppe Severgnini sul settimanale Sette (n. 35 del 31 agosto 2017) – una buona e una meno buona. La prima è la gioia nel vedere riconosciuto il proprio lavoro e il proprio valore: è un carburante sano, aiuta ad andare avanti. La vanità meno buona, invece, è ostentazione, sfoggio, esibizionismo. E’ qualcosa di patologico. Purtroppo, è quest’ultima che oggi domina la scena”. Facebooh, WhatsApp e Instgram, questi tre luoghi digitali sono diventati il palcoscenico della vanità quotidiana. I vanitosi sono ansiosi e insicuri. Vanno alla continua ricerca di conferme. Non si amano, ma vogliono essere amati. Secondo alcuni esperti di psicologia sociale la vanità è il peggior difetto dell’essere umano: vi include arroganza, frivolezza e calcolo. Vanità significa “inutilità”, “inconsistenza”. E’ autoesaltazione compiaciuta. La vanità sta agli antipodi dell’essere; è vacanza d’identità. “La vanità non può appartenere alla persona che coltiva il pensiero e la bontà. La vanità va anche distinta dall’amor proprio, che è fondamentale per vivere. La vanità è solo una falsificazione dell’amor proprio. Il vanitoso vuole piacere e essere amato. Si nutre di presunzione. Il vanitoso non osserva, non studia i comportamenti e le bellezze altrui. Semplicemente si crea delle immagini fittizie delle proprie doti ed esige che siano scambiate per il suo ritratto. Giacomo Amati

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