MIGLIONICO.
L’Unione europea: “Uova a rischio anche in
Italia”. Il ministero rassicura: mai in
vendita. I prodotti già bloccati in uno
stabilimento dell’Emilia-Romagna. Allerta in
15 Paesi. Erano 250 quintali di prodotti
lavorati, albumi e rossi d’uovo da destinare
alla produzione di pasta ed alla
pasticceria, quelli arrivati in Italia e poi
distrutti perché provenienti dalla filiera
contaminata da fipronil. Le uova avevano
fatto il giro di mezza Europa, portate nel
magazzino di un’azienda distributrice in
Emilia-Romagna, da una ditta francese che a
sua volta aveva acquistato la materia prima
da uno degli allevamenti olandesi sotto
indagine. “Non sono state distribuite in
Italia uova contaminate con il fipronil”, si
è affrettato a chiarire il ministero della
Salute. L’Unione europea ha fatto sapere che
da inizio agosto sono state fermate 195
aziende in Olanda, 86 in Belgio, 5 in
Francia e 4 in Germania. Il fipronil è un
comune insetticida, usato anche su cani e
gatti, vietato negli allevamenti a scopo
alimentare. E’ finito probabilmente in un
disinfettante per gli allevamenti. Può
essere pericoloso per l’uomo ma solo se
assunto in grandi quantità. I bambini sono
quelli più a rischio. A oggi non è stato
segnalato alcun caso. In Italia la
produzione di uova soddisfa per il 90% il
fabbisogno del Paese, ma sono i lavorati
importati dall’estero quelli che potrebbero
portare problemi. La Coldiretti avverte che
gli italiani consumano in media 215 uova a
testa all’anno. Come è avvenuta la
contaminazione? Probabilmente gli allevatori
non hanno somministrato mangimi con
l’insetticida, ma hanno fatto una
disinfestazione ambientale: il fipronil è
finito nella lettiera delle galline dove
amano razzolare e mangiare quello che
trovano e in questo modo possono aver
ingerito l’insetticida. Il fipronil è una
sostanza chimica, un insetticida utilizzato
contro pulci, acari, pidocchi e zecche di
animali domestici, ma è vietato in animali
destinati alla catena alimentare. (Fonte
Corriere della Sera del 12 agosto 2017).
Giacomo Amati
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