MIGLIONICO.
Emergenza incendi per il patrimonio boschivo
del demanio comunale. Due roghi di vaste
dimensioni, in due giorni di seguito (sabato
e domenica scorsi) si sono sviluppati,
presumibilmente di natura dolosa, nel bosco
di “Monte Acuto”, riducendo in carboni
centinaia di piante di piccolo e medio
fusto. Una vegetazione ricca di macchia
mediterranea, di cespugli, arbusti, querce,
olmi, leccio e faggio. Oggi, quest’area
verde protetta non brucia più, per fortuna,
ma almeno sei ettari di vegetazione è stata
danneggiata o distrutta. Alberi piantumati
una trentina di anni fa sono stati ridotti
in cenere. Presumibilmente sono morti anche
decine di animali, per lo più, lepri, volpi
e ricci che, in prevalenza, ne costituiscono
la fauna. Provvidenziale è stato il
determinante intervento dei Vigili del Fuoco
del Comando di Matera e della caserma di
Ferrandina: due squadre (una boschiva e
l’altra detta “Dos”, di coordinamento), una
quindicina di uomini che hanno lottato per
ore e ore contro le fiamme, in condizioni
ambientali difficili, in presenza di un
caldo torrido. Sul luogo sono intervenuti
anche due elicotteri e un aereo “Canadair”
(sabato pomeriggio) e un aereo (domenica)
della flotta antincendio nazionale. Altre
temibili fiamme, nella giornata dello scorso
venerdì, hanno messo paura in altre due zone
agricole del paese, nelle contrade “Serre”
ed “Elice” sulla strada provinciale in
direzione Grottole. Qui, i roghi sono stati
spenti quasi sul nascere dal tempestivo e
provvidenziale intervento della squadra
antincendio del locale gruppo della
“Protezione civile” che, nella fattispecie è
stato coordinato, in modo mirabile, dal
dipendente comunale Pasquale Amico Padula e
dal sindaco Angelo Buono in persona, nella
circostanza, “pompiere” aggiunto. In
particolare, nella contrada “Serre”,
l’incendio è stato spento prima che si
propagasse a un alveare, costituito da
centinaia e centinaia di api. Quest’ultime
sono state liberate dal proprietario del
fondo agricolo alcuni minuti prima che
sopraggiungessero le fiamme. In tre giorni è
stato messo a dura prova l’equilibrio del
rapporto uomo-natura. A chi giova
distruggere l’equilibrio ecologico,
condizione essenziale della qualità della
vita dell’uomo?
Giacomo Amati |