MIGLIONICO.
“L’Eni riaccende il motore del Centro Olio
di Viggiano, il “cuore” del petrolio lucano.
Dopo il via libera della Regione la
compagnia petrolifera non perde tempo e
rimette in moto l’impianto fermo da tre
mesi. Garanzie sul fronte della tutela
ambientale”. Si riaccende la fiaccola al
Centro Olio di Viggiano. “Ieri mattina (18
luglio 2017) – scrive Pino Perciante su La
Gazzetta Del Mezzogiorno del 19 luglio 2017
– l’impianto ha ripreso a funzionare
ufficialmente. L’Eni sta procedendo al
riavvio dell’attività estrattiva del
petrolio ed alla progressiva riapertura dei
pozzi, chiusi da tre mesi in seguito alla
scoperta di una fuoriuscita di petrolio da
uno dei serbatoi dello stabilimento. La
ripresa della produzione nella concessione
Val d’Agri fa seguito alla notifica della
delibera della giunta regionale lucana e ai
pareri positivi emessi dall’Ispra
(Istituzione superiore per la ricerca
ambientale) e dall’Arpab (Agenzia regionale
per la protezione dell’ambiente), dopo gli
accertamenti e le verifiche condotte nei
mesi scorsi che hanno confermato l’integrità
dell’impianto e la presenza delle condizioni
di sicurezza”. La fuoriuscita di petrolio
nella misura di 400 tonnellate sarebbe da
ricondurre a dei micro fori in uno dei
serbatoi. Il fermo in Val d’Agri della
produzione è costato all’Eni un danno di più
di 300 milioni di euro. Giacomo Amati |