MIGLIONICO.
“Vitalizi in Basilicata. La casta ha colpito
ancora”. Si scrive emendamento, si legge
“blitz”. O, per dirla in maniera più
diretta, “porcata”. Un provvedimento
urticante per i cittadini. Impopolare, ad
uso e consumo della casta. Ha visto la luce
nell’oscurità, nella notte, lontano dagli
occhi dei giornalisti. “Con una norma
inserita nella legge di assestamento del
bilancio, i consiglieri regionali lucani –
scrive Massimo Brancati su La Gazzetta Del
Mezzogiorno del 29 giugno 2017 – reintegrano
il vitalizio ai loro predecessori in carica
nel 2013 che non hanno maturato i requisiti
previsti dalla legge a causa dello
scioglimento anticipato della legislatura
(le dimissioni dell’allora governatore Vito
De Filippo). A maggioranza, con il voto
contrario dell’assessore alle
“Infrastrutture” Nicola Benedetto, uno che
di quella norma avrebbe beneficiato, dei
consiglieri del M5S, dell’astensione di
Forza Italia e dell’indipendente Romaniello,
si concede loro l’opportunità di versare i
contributi per il periodo scoperto ed
ottenere così la pensione”. Una somma per
accaparrarsi una rendita che dura tutta la
vita. A loro basta anche meno di un anno di
poltrona per incassare un lauto assegno,
mentre agli anonimi lavoratori, reduci da
trent’anni e più di spacca-schiena in
fabbrica, si sposta continuamente in avanti
l’età della pensione. Nella fattispecie, il
diritto riesumato arriva “ex post”, per di
più, con il parere contrario dell’ufficio
legale e del team di esperti sulle leggi.
Roba da mandare in tilt certezze
giurisprudenziali. “Soldi e poltrone sono un
binomio inscindibile per la casta”. Nella
stessa seduta, il Consiglio regionale, con
il solo voto contrario del M5S, ha approvato
un altro emendamento: quello che consente ai
consiglieri di restare in carica anche in
caso di decadenza del presidente della
Regione. In tal caso, le funzioni del
governatore verrebbero esercitate dal vice
presidente della Giunta. “Tante volte si è
parlato di una Basilicata laboratorio
politico. Lo è stata anche nottetempo,
quando d’incanto è riuscita a mettere
d’accordo sinistra, destra e centro su
argomenti che non conoscono steccati
ideologici, muovendosi su logiche
consociative. Inciucio, ammucchiata o che
dir si voglia: la casta ha colpito ancora”.
Giacomo Amati |