MIGLIONICO.
“Risorge la fabbrica dell’oro bianco, il
sale”. Per iniziativa di Fai (Fondo ambiente
italiano) ed Eni sono state ristrutturate e
aperte al pubblico le “Saline Conti Vecchi”,
in provincia di Cagliari, in Sardegna. Un
ritorno al sogno del fondatore, Luigi Conti
Vecchi, generale dell’Esercito italiano che,
finita la Grande Guerra, a 70 anni si
presentò al Governo italiano con un progetto
ardito: bonificare lo stagno, sconvolto
dalle inondazioni, impiantandovi una
fabbrica di sale. “Quel pazzo visionario –
scrive Alberto Pinna sul Corriere della Sera
del 27 maggio 2017 – riuscì ad avere dallo
Stato 2,5 milioni di lire e la concessione
per 90 anni di 2.700 ettari, terreni e
stagni. Le saline cominciarono a produrre
nel 1931, il generale morì qualche anno
prima e scrisse nel testamento che aveva
concepito il suo progetto perché gli uomini
vivessero secondo natura”. Oggi le “Saline
Conti Vecchi” ad Assemini, sono un sito
speciale, tra le più grandi d’Europa. Sono
un esempio rarissimo di un luogo di
produzione industriale che convive con la
natura. Aperto al pubblico con percorsi
guidati fra enormi montagne di “oro bianco”
e stormi di fenicotteri rosa e altre 50
specie di uccelli che vi nidificano e
svernano. Bisogna ringraziare l’azione
congiunta dell’Eni e del Fai che “promuove
l’amore per l’ambiente, vigila sulla tutela
dei beni paesaggistici”. Attualmente, dalle
Saline Conti Vecchi si estraggono 400 mila
tonnellate di sale all’anno per uso
alimentare. “Cinquanta milioni di euro di
fatturato e l’equilibrio di bilancio nel
2018”. Giacomo
Amati |