MIGLIONICO.
“Mattia e i baby scienziati. La loro idea
sulla Luna. Hanno vinto un concorso
internazionale in India”. Tre ragazzi
napoletani, Mattia Barbarossa (16 anni),
Dario Pisanti (22 anni) e Altea Nemolato (18
anni) hanno vinto un concorso di
astrofisica, il “Lab2Moon”, indetto dalla
“Team Indus”(compagnia aerospaziale
indiana), facendo fuori tremila team rivali.
Il loro esperimento sarà spedito sulla Luna
a fine anno, a bordo di un razzo della
“Indian Space Research Organization”. Il
progetto da loro ideato si chiama “Radio
Shield”: è un sistema grande quanto una
lattina e che pesa pochi grammi: valuta la
capacità di protezione dalle radiazioni
spaziali con l’utilizzo di colonie di
cianobatteri. I tre studenti si sono
autofinanziati, spendendo 400 euro. La
scorsa estate hanno lavorato 19 ore al
giorno per finire il progetto. Mattia e
Altea sono al liceo, Dario è laureato in
Ingegneria aereospaziale. “Radio Shield
significa scudo contro le radiazioni. E’
l’apparecchio creato dai tre studenti
italiani. Il cilindro contiene una colonia
di cianobatteri, delle specie di alghe
azzurre, che potrebbero proteggerci più di
piombo e alluminio dalle radiazioni dello
spazio. “Questa storia – scrive Goffredo
Buccini sul Corriere della Sera del 15
maggio 2017 – comincia naso all’insù. A
Capodichino, aeroporto di Napoli: un bambino
che si chiama Mattia passa i pomeriggi della
domenica a guardare gli aerei, domandandosi
come diavolo facciano oggetti così pesanti a
stare per aria. Alcuni anni dopo, Mattia
conosce Dario, laureando in Ingegneria
aerospaziale. I due amici, insieme a Altea,
costituiscono il trio che partecipa al
concorso di astrofisica, indetto dalla “Team
Indus”. Lo vincono e il prossimo 28 dicembre
la compagnia aerospaziale indiana spedirà un
rover sulla Luna con l’obiettivo di guidarlo
per 500 metri e mandare indietro foto di
alta qualità. Sul razzo indiano “PSLV-XL” ci
sarà anche il “Radio Shield” di Mattia
Barbarossa, Altea Nemolato e Dario Pisanti.
Giacomo mati |