MIGLIONICO.
Economia lucana in chiaroscuro. La ripresa c’è ma ancora stenta.
Non c’è il decollo. “E’ una Basilicata in chiaroscuro quella
che, in base al rapporto “Ires-Cgil”, si presenta nel 2017. Si
sommano elementi di moderato entusiasmo (con una lieve ripresa
dell’occupazione e nascita di nuove imprese) a forti criticità
ed elementi preoccupanti: disoccupazione sempre alta
(soprattutto tra i giovani e lavoro precario), demografia (calo
di popolazione e spopolamento in atto: 3 mila residenti in meno
in un anno), invecchiamento della popolazione”. Per quanto
riguarda le differenze tra le due province, quella di Potenza è
“sostanzialmente ferma” mentre è “molto più positiva” la
situazione nel Materano, tra industria, agricoltura e commercio.
“Sono oltre 10 mila i lucani (laureati e diplomati) che lavorano
fuori regione. Problematica è la situazione dell’occupazione
giovanile: quasi un terzo dei giovani under 35 non lavora “pur
essendo completamente fuori dal sistema formativo”. Siamo
dinanzi a numerosi segnali di sofferenza e di acuta difficoltà
sociale. Che fare? Occorre puntare sul rafforzamento dei punti
di maggiore competitività territoriale: turismo, agricoltura,
commercio. E qualificare ulteriormente il “capitale umano”. La
disoccupazione è considerata la vera piaga che non accenna ad
attenuarsi su tutto il territorio nazionale: sono sempre meno i
25-34enni che trovano un posto di lavoro. L’Istat lancia
l’allarme: in Italia i poveri sono oltre 7,2 milioni. In base ai
criteri Ue (Unione europea) si considerano povere le famiglie
che presentano 4 dei 9 dei seguenti sintomi monitorati: non
potersi permettere una spesa imprevista di 800 euro; una
settimana di vacanza lontano di casa; un pasto proteico ogni due
giorni; l’acquisto di un’auto; un televisore a colori; una
lavatrice; un telefono; un riscaldamento adeguato; pagare
bollette, mutuo, affitto o altri tipi di prestito. (Fonte- La
Gazzetta Del Mezzogiorno del 21 aprile 2017). Giacomo Amati |