MIGLIONICO.
“Le due vite di Niccolò Reverdini, contadino e filologo nella
sua Cascina Forestina, nel Bosco di Riazzolo, Parco Sud di
Milano. Qui si divide tra il recupero dell’assetto primitivo
dell’ecosistema della campagna e sul restauro di testi antichi e
moderni originari”. “Nella terra ritrovo Virgilio e Plutarco”,
dice Reverdini, pronipote dello scrittore scapigliato Carlo
Dossi. Allievo di Dante Isella, guida una cascina a sud di
Milano. “Va detto – scrive Paolo Di Stefano sul Corriere della
Sera del 6 marzo 2017 – che Reverdini ha in sé due anime,
umanistica e naturalistica. Per le qualità agroalimentari della
sua azienda, denominata “Forestina”, gli sono arrivati molti
riconoscimenti importanti, di cui Niccolò va fiero. Ha in sé
l’amore per la terra e la passione per lo studio delle opere
latine. Il lavoro agricolo gli dà serenità e il morale per
dedicarsi con equilibrio anche alla filologia. “La grande
lezione di filologia appresa a Pavia – dice – si è radicata
profondamente nella mia vita ed è riemersa nel lavoro agricolo:
il saper leggere la ricchezza dell’ecosistema ha a che fare con
la visione naturalistica. Poi, il filologo-contadino non esita a
ricordare il “De Magnalibus Urbis Mediolani”, un trattato
duecentesco di Bonvesin de la Riva che racconta il rapporto
stretto tra campagna e città nel Medioevo e dove trionfa il
catalogo delle specie che nutrivano Milano: cereali, legumi,
ortaggi, pesci e gamberi”. Giacomo Amati |