MIGLIONICO.
Lei 96 anni, lui 60 anni. Una storia d’amore normale. Vanna era
vedova dal 1970, un figlio adulto e mai più nessuna relazione.
Danilo, drammaturgo e scrittore, affetto da tetraparesi
spastica, insieme da nove anni. Il loro segreto? Riuscire a
essere felici. Vanna Botta, classe 1921, pittrice, figlia dello
scultore bresciano Claudio Botta. Sposata, un figlio, è rimasta
vedova nel 1970. Ha vissuto sola fino all’incontro con Danilo
Reschigna, attore e drammaturgo. Il primo incontro nel 2008, a
un reading di poesia. Lui viveva ancora con i genitori. Poi si è
trasferito dalla compagna. La coppia si divide tra due case, a
Milano: quella popolare di lei, piccola, per l’inverno; quella
più ampia di lui per la stagione calda. “La storia di Vanna
Botta e Danilo Reschigna – scrive Costanza Rizzacasa d’Orsogna –
sul Corriere della Sera dell’11 marzo 2017 – arriva al cinema.
Il regista Fabio Martina ha girato il docufilm, “Che cos’è
l’amore” che racconta il loro rapporto. La cinepresa entra nella
vita della coppia e la segue per diversi giorni. C’è il racconto
della passeggiata nel parco; ci sono le prove teatrali di
Danilo, le coccole prima di addormentarsi. E’ la storia d’amore
e mutuo soccorso di due persone sole a Milano. “Fare questo
documentario – dice il regista - è stato un atto d’affetto nei
confronti dei due personaggi, della loro storia e di tutte le
piccole e straordinarie storie quotidiane che meriterebbero di
essere raccontate”. Il film è già stato proiettato a Milano e
ora viene distribuito in tutta Italia. La pellicola ha ricevuto
il premio della giuria al Noida International Film Festival di
Bombay (India) e sta per essere proiettato anche in Cina.
Giacomo Amati
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