MIGLIONICO.
Un’aula per amica. Rinnovata e tonificata. Un ambiente pulsante
di luce: si fonde con il candore dei 26 bambini della classe
quinta, sez. A: ci vivono otto ore al giorno, dal lunedì al
venerdì, per 40 ore settimanali, quelle previste dal modulo
della scuola a “Tempo pieno”, unitamente alle loro maestre,
Agnese Piccinni e Lella Guerra. L’aula è stata
“ricreata”, a costo zero, all’interno del vecchio edificio
scolastico, costruito negli anni Sessanta, che ospita il locale
istituto comprensivo, “Don Donato Gallucci”, guidato dalla
dirigente scolastica Elena
Labbate. E’ stata inaugurata
nei giorni scorsi, presente, tra gli altri, il sindaco Angelo
Buono. Della vecchia aula, polverosa e grigia, non c’è più
traccia: nello stesso spazio è stato creato un nuovo ambiente,
sembra un giardino. Non è casuale, del resto, che sia stato
denominato “L’albero delle idee”. Simboleggia “l’elemento della
natura che meglio ci rappresenta – spiega l’insegnante Piccinni
– con le radici che sono tutti coloro che ci aiutano ad avere
una solida preparazione di base; il tronco, invece, rappresenta
il corpo dell’uomo, capace di superare le difficoltà e gli
ostacoli della vita; i rami sono le nostre idee che ci
arricchiscono continuamente; le foglie indicano le nostre
capacità”. E i frutti? “Simboleggiano le nostre conoscenze.
Infine, la chioma dà l’idea della nostra mente, capace di
ragionare e sognare”. L’idea di creare “l’aula dei sogni” è nata
“il primo giorno di scuola – sottolinea l’insegnante Guerra,
contitolare della classe – quando vi notammo un disordine
generale: polvere dappertutto e arredi scolatici scialbi. Quell’aula
così era la negazione dell’accoglienza: non poteva
rappresentarci. Noi avevamo bisogno di pareti e armadi colorati,
piccoli murales e arredi funzionali alle nostre esigenze
didattiche e di apprendimento”. Da qui il progetto educativo di
rendere quell’aula un ambiente significativo d’apprendimento,
subito condiviso e sostenuto dalla dirigente scolastica che ne
intuisce il valore pedagogico, fondato sull’idea della “scuola
come comunità”, in cui, insegnati, alunni e genitori collaborano
in modo sinergico e produttivo”. Oggi, la nuova aula, nata da
una voglia di bellezza, è un ambiente decisamente più
accogliente: ove c’è l’atelier creativo, l’angolo biblioteca, lo
spazio ricreativo. I colori, i testi scritti e i dipinti sulle
pareti sembrano dei ricami di luce: danno la sensazione emotiva
di averci sempre una dose di sole, anche quando fuori piove e il
cielo è nuvolo e grigio. E’ un’aula “personalizzata”, su
“misura” degli alunni e delle maestre che ci vivono. E’ come
un’opera d’arte. Regala una sensazione di dolcezza,
un’impressione di morbidezza e crea un effetto declinato ad alto
tasso artistico. Il colore azzurro delle pareti si incontra con
quello del cielo. E’ come se al suo interno fosse stato prodotto
una sorta di “rinnovamento cellulare”, “biologico”. Una bellezza
dotata di una “luce” destinata a lievitare anche nel di
“dentro”, nel cuore dei bambini. E’ un’aula portatrice di
serenità e di gioia di imparare ad “imparare, a essere, a
vivere”. Potrebbe diventare un modello da imitare.
Giacomo Amati |