MIGLIONICO.
Perdonare? E’ una terapia che porta al benessere individuale. E’
un elemento terapeutico, una necessità razionale e non solo
spirituale. Chi perdona si ammala di meno, vive più a lungo e
con relazioni sociali più soddisfacenti. In pratica, “il perdono
non ha solo una valenza religiosa, ma è un valore universale
dell’umanità” – afferma Daniel Lumera, docente universitario.
Oggi e domani, 10 e 11 marzo si celebrerà in Campidoglio, a
Roma, la “Giornata internazionale del perdono”. Scienziati,
filosofi, psicologi e politici si riuniranno per ridefinirne il
concetto e “renderlo fruibile nei vari aspetti sociali, per
trasformarlo in un “ponte” tra i singoli, i gruppi, le etnie, le
religioni”, scrive Maria Laura Giovagnini sul settimanale “Io
Donna”, allegato al Corriere Della Sera (25 febbraio 2017).
Quali sono i benefici sulla salute? “I vantaggi riguardano il
sistema circolatorio (l’attività delle coronarie, in particolate),
quello nervoso e immunitario”. Viviamo in un mondo competitivo
che sembra giustificare la violenza: ciò porta
all’autodistruzione. Ne discende la necessità di cambiare
atteggiamento, puntando sullo spirito di cooperazione. Bisogna
sviluppare umiltà e pazienza: sono i pilastri su cui investire.
Ecco i motivi per dire sì al perdono. Primo: chi sa perdonare si
ammala di meno e ha una qualità della vita migliore. Secondo:
perdonare vuol dire saper trasformare tutto ciò che ci succede
in un dono. Terzo: perdonare non significa non reagire, ma agire
liberi dall’odio. Quarto: perdonare è un atto di coraggio, non
una debolezza. Quinto: perdonare è un allenamento che sviluppa
importanti abilità sociali e di vita come l’empatia. Sesto: il
perdono è una scienza della felicità: se lo concedi, vivi
meglio. Settimo: il perdono è un valore universale e laico, non
appartiene in esclusiva a nessuna religione. Ottavo: chi sa
perdonare è più evoluto. Giacomo Amati |