Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

19.02.2017

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Nostalgia 7M, il periodico dell'omonimo circolo culturale

MIGLIONICO. Nostalgia “7M”, il periodico culturale diretto da Giuseppe Dalessandro, edito dall’omonimo circolo culturale “7M”, appunto, guidato dal compianto prof. Mariano Montemurro. Il ricordo di quelle pagine di storia miglionichese ce lo fa rivivere la rubrica, “Come eravamo”, a cura di Mimmo Sarli, cui va riconosciuto il merito di aver avuto la brillante idea, peraltro subito accolta con favore dal prof. Antonio Labriola, di riproporre, in esclusiva su “Miglionicoweb”, gli articoli che, a partire dal 1969 (48 anni fa), furono pubblicati nelle pagine del famoso periodico culturale miglionichese. Ecco, allora, un altro entusiasmante “viaggio” nella storia del nostro paese: è rappresentato dai sei articoli pubblicati ieri, venerdì 17 febbraio 2017. Sono i seguenti: “Notizie dalla locale scuola media” (senza firma, quindi a cura della redazione, indica l’elenco degli alunni miglionichesi della scuola media, promossi a conclusione dell’anno scolastico 1968/69). A seguire, “L’angolo poetico” di Mariano Montemurro; c’è, poi, “La questione del Castello” di Vito Capozzi; quindi, “Luna, poesia ed umanità” di Mariano Montemurro (mette in risalto l’entusiasmante viaggio sulla luna effettuato degli astronauti americani). Il quinto articolo è intitolato “Piano verde, aspetti economici e politici” di Domenico Palma (analizza i grandi temi legati all’agricoltura). Infine, lo straordinario “pezzo” di Franco Casella, “Ferragosto dei poveri”: è un articolo commovente, da brividi. Va letto e riletto più volte: chi scrive l’ha fatto e ne è rimasto arricchito. L’autore affronta il delicato tema dell’emigrazione che, negli anni Sessanta e Settanta, portò intere famiglie miglionichesi a spostarsi in tante città del Nord, in cerca di lavoro e di riscatto sociale. In quel periodo, furono tanti i giovani miglionichesi che, per ragioni essenzialmente economiche, furono costretti ad abbandonare il loro paese natio, in cerca di “migliore fortuna”. Quell’emigrazione generava una “doppia assenza”: quella da Miglionico e quella in cui i miglionichesi emigranti si trovavano a vivere, spesso in una situazione di emarginazione e di solitudine (nei nuovi centri di residenza). Infine, Franco mette in risalto il sentimento di gioia dell’incontro a Miglionico, nei giorni di “Ferragosto”, tra che vi era rimasto e le “camice bianche” che vi facevano ritorno, sebbene per pochi giorni. Quei compaesani erano per noi come dei “raggi di sole”, scrive Franco: ci portavano affetto e amore. Giacomo Amati

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375