MIGLIONICO.
Il privilegio di non invecchiare. Gillo Dorfles, 106
anni: “Il tempo vola oppure è troppo lento. Ma dipende da noi”.
Gillo Dorfles, critico d’arte, medico, pittore, pianista,
scrittore, poeta. E’ nato a Trieste il 12 aprile 1910. E’ stato
professore di Estetica presso le università di Milano, di
Cagliari e di Trieste. E’ arrivato a 106 anni e ha appena
inaugurato una mostra, finito una biografia, presentato un
libro, scritto una recensione. E’ un grande vecchio.
Abitudinario. Ogni giorno, stessa ora, caffè, giornali, casa.
C’è un modo per invecchiare bene?, gli chiede Giangiacomo
Schiavi sul Corriere della Sera – e Dorfles risponde: “Io non
l’ho ancora trovato”. Ecco alcuni passaggi dell’intervista. Come
si sente con i suoi 106 anni? “Sono obbligato a tenerli”. Che
cosa pensa degli anziani che vogliono nascondere l’età?
“Sbagliano. L’uomo è stato creato per essere bambino,
adolescente, adulto e anziano. E’ bene che ogni persona si
ricordi dell’età in cui si trova. Non serve mascherare gli
anni”. E’ più difficile essere giovani o vecchi? “Sono difficili
entrambe le età. Una perché non si raggiunge quel che si
vorrebbe raggiungere. L’altra perché non si può aggiungere altro
a quel che è già stato raggiunto”. La vecchiaia è un massacro?
“La vecchiaia è un indebolimento delle varie facoltà, anche di
quelle mentali”. Che cosa è stato importante per lei? “La
curiosità per l’ambiente”. Si è chiesto perché le donne vivono
più a lungo degli uomini? “Credo che sia un fatto ormonale. Ma
c’è dell’altro: il desiderio di piacere. Questo rende più
giovani. Aver perduto la voglia di piacere è un segno di
invecchiamento”. Si concede ancora qualche piacere a tavola?
“Amo il vino. Nero d’Avola e Cannonau. Gradisce?” Giacomo
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