MIGLIONICO.
Referendum sulla riforma costituzionale del 4 dicembre: il
funzionamento del nuovo Senato e le ragioni del “Sì” e del “No”.
Il tema è stato al centro dell’incontro-dibattito che, promosso
dal locale circolo culturale “La Fucina”, s’è svolto venerdì
scorso nella sede dell’associazione, in via “Madonna delle
Grazie”. Sulla delicata questione si sono confrontati il prof.
Domenico Lascaro, l’avv. Antonio Digioia, consigliere comunale
di minoranza del M5S e Giovanni Finamore, vigile urbano in
pensione. Nella fattispecie, in estrema sintesi, il “politologo”
Lascaro ha sottolineato come la nuova legge voluta dal Governo
Renzi fornisca l’opportunità di “diminuire i costi della
politica”. Inoltre, permette di avviare un “percorso per
ammodernare il sistema politico dell’Italia”. Poi, il professore
ha osservato come la nuova legge elettorale contribuisca a
rendere più “efficienti le istituzioni del Paese”. Sulla stessa
lunghezza d’onda le considerazioni espresse da Giovanni Finamore
che, in particolare, ha evidenziato come il nostro Paese abbia
bisogno di esaltare la “questione morale”, col Parlamento capace
difare leggi che semplifichino “la vita dei cittadini”.
Diametralmente opposto il pensiero dell’avv. Digioia che ha
definito la legge di riforma “sbagliata e pessima”. Quindi, ha
puntando il dito sul fatto che le regioni italiane “perderanno
la loro autonomia decisionale su tanti argomenti importanti”; ha
messo in guardia sul rischio di “rendere fragile il sistema
democratico”. Infine, ha evidenziato come il presunto risparmio
dei costi della politica sia da considerare “irrisorio”. Poi, ha
concluso: “Sarebbe bastato diminuire il numero dei deputati e
dei senatori e dimezzare le indennità parlamentari e il
risparmio sarebbe stato di gran lunga superiore, senza
stravolgere la Costituzione”. Giacomo
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