MIGLIONICO
Rischio chiusura per la sezione AVIS di Miglionico

MIGLIONICO. Rischio chiusura per la locale sezione “Avis” (Associazione volontari italiani donatori del sangue). Creata nel 2005, da pochi giovani benefattori della comunità, oggi l’Avis miglionichese conta 105 soci: da 11 anni, in modo anonimo, periodicamente, donano il loro sangue nelle dieci giornate programmate nel corso di ciascun anno. Mediamente vengono raccolte 11 sacche di sangue per ciascuna seduta, le quali, poi, vengono donate al centro trasfusionale regionale di Potenza. Ma, negli ultimi mesi, questa benefica associazione che svolge la sua lodevole missione senza alcun scopo di lucro, sta incontrando delle serie difficoltà che ne mettono a rischio la stessa sopravvivenza. Quali ne sono le cause? Ebbene, assurdi ostacoli di natura burocratica si frappongono al buon funzionamento della locale sezione. Tra di essi ne spiccano due: il primo è riconducibile alla mancanza di una sede che ne impedisce una funzionale vita associativa. Si tratta di un impedimento, tuttavia, che potrebbe essere superato tra pochi mesi, per l’inizio del nuovo anno, quando il Comune potrà disporre di nuovi locali all’interno dell’edificio comunale in via Dante (ex scuola media), i cui lavori di ristrutturazione dovrebbero concludersi entro il prossimo mese di dicembre. Insormontabile sembra essere, invece, il secondo ostacolo che riguarda “l’introduzione di una serie di regolamenti che prevedono l’accreditamento per le sedi delle raccolte – si legge in un comunicato redatto dal locale direttivo di sezione –che costringe questa Avis, ma anche altre nel territorio regionale, ad effettuare le donazioni con l’autoemoteca, un mezzo di emergenza con spazi angusti e privo dei migliori confort che, invece, aveva la vecchia sede dei prelievi identificata in quella dove tuttora opera l’Asm (Azienda sanitaria di Matera) sezione di Miglionico”. Inoltre, nello stesso comunicato si sottolinea come nello scorso mese di agosto, una commissione mista Asm-Regione-Avis abbia giudicato l’attuale sede comunale dell’Asm non idonea ad effettuare le raccolte delle sacche di sangue. Il provvedimento, peraltro, è stato adottato “nel pieno rispetto delle norme vigenti, che indicano non idonei gli spazi, gli arredi ele strumentazioni. Paradossalmente, però, nella stessa sede è possibile tutt’oggi effettuare vaccini per i bambini, visite specialistiche e prelievi”. Conclusione: l’utilizzo dell’autoemoteca ha comportato il calo delle donazioni, inducendo il presidente regionale dell’Avis, Rocco De Asmumdis a definire, in una comunicazione (dello scorso 2 settembre), inviata tramite mail a tutte le sezioni comunali, “poco produttive le sedute di raccolta inferiori a 15 sacche. Dobbiamo fare i conti con la realtà e quindi potremo organizzare sedute di raccolta soltanto dove sarà presente un numero adeguato di donatori”. Ma che senso può avere il termine “produttività” riferito ad una sezione Avis? La realtà è che con l’indicazione del limite “delle 15 sacche di sangue – si legge nel comunicato della locale sezione Avis – si scava la fossa a tante piccole Avis”. Ma a chi potrebbe giovare un provvedimento del genere? Giacomo Amati

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375