MIGLIONICO.
Saccheggiato un vigneto in contrada “San
Biagio”, adiacente alla più rinomata
contrada “Conche”, distante alcune centinaia
di metri dalla strada statale che collega
Ferrandina a Matera. Ad assalire i vitigni,
strutturati a ceppo, con un’altezza da terra
di circa un metro e mezzo, oltre 300 piante,
sono stati verosimilmente dei cinghiali
della zona, provenienti probabilmente dal
vicino bosco di “Monte Acuto”. Nei giorni
scorsi, la brutta sorpresa è capitata al
contadino e vignaiolo miglionichese
Michele Aspriello, 63 anni, proprietario
del fondo, ove si era recato per effettuarvi
la vendemmia dell’uva da vino: uva di
diversa varietà, dalla “Malvasia” al
“Trebbiano” al “Moscato”. Quei grappoli di
uva profumata non esistevano più: avevano
fatto da pasto a un paio di famiglie di
cinghiali affamati. “Il giorno prima –
racconta con tanta amarezza il vignaiolo –
mi ero recato in campagna e tutto era a
posto, ma quando, all’indomani, ci sono
ritornato per cominciare a tagliare l’uva,
non ci ho trovato più niente. Per terra
c’erano solo alcuni acini e foglie. Non
volevo credere ai miei occhi. Ma era tutto
vero, purtroppo”. In pratica, il vigneto che
normalmente, negli anni scorsi, ha prodotto
circa cinque quintali di uva, era stato
completamente devastato. Purtroppo, il
piccolo vigneto non era protetto da alcuna
rete metallica di recinzione e i cinghiali
non hanno incontrato alcun ostacolo: l’hanno
invaso e divorato ogni grappolo d’uva:
quelli ancora integri che non erano stati
distrutti dalla rovinosa grandine che nella
zona si era abbattuta nello scorso mese di
luglio. “Nel vedere quello scempio – dice
Aspriello- sono rimasto senza parole. Negli
anni passati non mi era mai capitato di
vedere una cosa del genere. Tutto il mio
lavoro di un anno è stato vanificato in poco
tempo”. Presumibilmente, dalla voracità di
alcuni cinghiali super affamati. Giacomo Amati |