MIGLIONICO.
Ecco Abrahim Hassan, il primo bambino nato con il “Dna”
(codice genetico) di tre genitori. Ha cinque mesi. E’
nato in Messico. “E’ un bambino eccezionale – scrive
Margherita De Bac sul Corriere della Sera del 28
settembre 2016 – è il primo bebè venuto al mondo con la
tecnica dei tre genitori, approvata ufficialmente solo
nel Regno Unito. Ecco come è successo. I medici del team
coordinato dall’americano John Zhang hanno preso
l’ovocita di una donatrice e lo hanno svuotato del
nucleo lasciandogli il mitocondrio, cioè l’organello
necessario alla cellula per avere energia. All’interno
hanno quindi inserito il nucleo della mamma di Abrahim:
l’ovocita così ricomposto è stato fertilizzato in
provetta dallo spermatozoo del padre. Si è sviluppato un
embrione sano”. L’operazione medica è stata eseguita
secondo la tecnica definita dei “tre genitori”. Ma si
tratta di una definizione impropria. “In realtà, il
piccolo possiede il Dna di mamma e papà, non quello del
mitocondrio che non ha un ruolo nella trasmissione dei
caratteri ereditari ed è composto da una manciata di
geni ininfluenti”. Il dottor Zhang lavora al “New
HopeFertility Center” di New York, ma per evitare
problemi e polemiche ha preferito effettuare il
trattamento genetico in Messico, dove non ci sono
divieti. “Salvare vite è il mio scopo, è l’unica etica
che ha valore”, dice Zhang per mettere a tacere i suoi
detrattori. E il dottor Giuseppe Novelli, genetista,
rettore dell’università di Tor Vergata, sgombra il campo
dagli equivoci: “Le polemiche non hanno senso. In questo
caso non c’è manipolazione, le cellule germinali dei
genitori non subiscono modificazioni. Niente ingegneria
genetica. Le donne con alterazioni del mitocondrio
potranno sperare di avere bimbi sani”.
Giacomo
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