MIGLIONICO
Vendemmia a rischio

MIGLIONICO. Vendemmia a rischio nelle contrade miglionichesi.Timori giustificati dopo il maltempo dei giorni scorsi. Ad essere colpita è stata soprattutto la produzione dell’uva. da tavola e da vino. “Quest’anano, a fronte dei costi di produzione, la raccolta dell’uva non si prefigura soddisfacente – dice con un velo d’amarezza l’esperto vignaiolo Franco De Bonis– prima la grandine dello scorso mese di luglio e poi le piogge abbondati hanno finito col danneggiare l’integrità degli acini dell’uva”. Di conseguenza, è diminuito il prezzo del prodotto che attualmente dovrebbe aggirarsi intorno alle 40 euro per quintale. Da parte sua, un altro esperto vignaiolo, Giovanni Matera osserva come, al fine di non comprometterne ulteriormente il raccolto, sia utile anticipare la vendemmia di qualche giorno, anche per prevenire eventuali altre piogge. Quest’ultime, del resto, in parecchi vigneti, specialmente in quelli strutturati a ceppo, hanno causato la malattia della muffa dell’uva che in viticoltura è anche conosciuta come “marciume grigio”. Si tratta di una malattia che attacca l’uva anche quando è quasi matura.E’ innescata da un “fungo”, cioè da un parassita che colpisce il frutto fino a distruggerlo. “Per prevenire questa malattia – spiega Matera – è utile eseguire una sfogliatura precoce vicino ai grappoli. Purtroppo, c’è ben poco da fare quando la grandine, per esempio, ha già causato delle lesioni sulla superficie degli acini”. Un altro rimedio potrebbe essere rappresentato dalla lotta chimica, ovvero dall’utilizzo di prodotti fitosanitari. Ma i vignaioli locali non ne fanno uso. “Nelle nostre contrade – conclude Matera –si pratica una viticoltura biologica che esclude l’impiego di sostanze chimiche. Nei nostri vigneti, per proteggere l’uva dall’attacco dei parassiti, si fa uso soltanto di un po’ di rame e di zolfo, peraltro, in modeste quantità che non incidono sulla qualità del prodotto”. Giacomo Amati

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