MIGLIONICO.Chi
dona cibo viene premiato. Su questo lodevole principio,
che esalta il valore della solidarietà, si fonda la
legge n. 166/2016 dello Stato italiano.E’ entrata in
vigore lo scorso 14 settembre dopo essere stata
approvata dalla Camera dei deputati e dal Senato con il
voto favorevole di tutti i partiti politici presenti in
Parlamento. (Fonte Corriere della Sera del 27 settembre
2016). “La legge – scrive Federico Fubini–regola e rende
più semplici i meccanismi con cui cibo e farmaci in
eccedenza possono essere donati a enti pubblici o
privati che, senza scopi di lucro, li usino per fini di
solidarietà, come il soccorso di persone indigenti”.
Relatrice della proposta di legge è stata Maria Chiara
Gadda (Pd), che per un anno ha studiato come funziona la
catena degli aiuti alimentari. Giova precisare che in
Italia la quantità di cibo sprecata in un anno è di 5,1
milioni di tonnellate, pari al 15,4% dei consumi annui
alimentari. Il valore dello spreco è di 12,6 miliardi di
euro, pari a 210 euro per persona all’anno. Lo spreco è
generato dai consumatori nella misura del 47% e dalle
aziende nella misura del 53%. La percentuale media di
alimenti sprecati dalle famiglie è la seguente:
latticini (32%), Carne (30%), uova (29%), pasta e pane
(28%), prodotti ortofrutticoli (17%), pesce (15%). “Da
quando la legge è apparsa in Gazzetta Ufficiale è
applicabile con facilità: un ristorante, un negozio di
alimentari, una mensa aziendale o un supermercato che
vogliano donare degli alimenti invenduti, possono farlo
senza ostacoli e hanno diritto a pagare meno tasse per
questo. Basta un documento di trasporto
dell’associazione di beneficenza che riceve la merce e
quelle quantità diventano detraibili dai calcoli della
tassa locale sui rifiuti (Tasi)”.
Giacomo
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