MIGLIONICO.
L’Africa ha sete. Scatta l’allarme per l’emergenza acqua
dalla Nigeria all’Etiopia. Oltre al problema della fame
e a quello delle guerre, nel continente africano, che è
costituito da 54 Stati e conta una popolazione di 1
miliardo e 111 milioni di persone, in questo periodo, la
siccità rappresenta l’emergenza numero uno. (Fonte
Corriere della Sera del 19 settembre 2016). “Mancanza di
acqua – spiega Roberta Rughetti, coordinatrice italiana
dei programmi di Amref in Africa –vuol dire più
malnutrizione, più malattie, più morti, più scuole vuote
perché i bambini devono camminare ore cercando dove
riempire un secchio d’acqua. Per attenuare i danni di
questo grave problema – aggiunge Roberta –servono aiuti.
E’ importante anche solo donare una grondaia o una
cisterna ad una scuola, per conservare un po’ delle
piogge torrenziali che devastano quel poco che si è
salvato dalla siccità”. L’Africa è considerata la “culla
dell’umanità” perché in questo continente, ove ci sono
deserti immensi, savane e grandi foreste, sono stati
ritrovati i più antichi reperti umani. Oggi, in questo
territorio vastissimo, gli scenari della vita sono cupi:
“Il lago Ciad è prosciugato per il 90 per cento. Il Sud
Africa vive le conseguenze della peggiore siccità
post-apartheid. Per lo stesso morivo, tanti villaggi,
dal Senegal al Malì, si svuotano di braccia. Le stesse
braccia aggrappate ai barconi che sfidano il
Mediterraneo”. Sono le braccia di tante persone
disperate che chiedono un po’ di comprensione e di aiuto
all’Unione Europea che, però, proprio in questo periodo
non dà prova di essere unità e si dimostra incapace di
donare un’adeguata solidarietà a chi ha bisogno di tutto
e vive in una situazione drammatica, nella disperazione
più assoluta.
Giacomo
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