MIGLIONICO - Gli interessati dovranna presentare domanda all'ufficio protocollo del Comune
Sostegno per l'Inclusione Attiva (SIA)

MIGLIONICO. Sostegno per l’inclusione attiva (Sia). Per ottenerne il beneficio economico, i cittadini miglionichesi interessati dovranno presentare un’apposita domanda che bisognerà consegnare all’ufficio protocollo del Comune. L’informativa è contenuta in un avviso pubblico firmato dal sindaco Angelo Buono (Pd).
Di cosa si tratta? Ebbene, il “Sia” è “un sussidio economico – spiega il sindaco Buono – finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali alle famiglie in condizione economiche disagiate, mediante l’adesione a un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa”. In pratica, è una misura di contrasto alla povertà a beneficio di quei nuclei familiari in cui siano presenti persone minorenni, figli disabili o una donna in stato di gravidanza. E’ subordinato a un progetto predisposto dai servizi sociali del Comune in collaborazione con i servizi per l’impiego e con i servizi sanitari e le scuole. “Il progetto – spiega una circolare dell’Inps – coinvolge tutti i componenti del nucleo familiare e prevede specifici impegni per adulti e bambini, che vengono individuati sulla base di una valutazione globale delle problematiche e dei bisogni. Le attività lavorative potranno riguardare l’adesione a progetti di formazione, la frequenza e l’impegno scolastico, la prevenzione e la tutela della salute. L’obiettivo che si vuol raggiungere consiste nell’aiutare le famiglie a superare la condizione di povertà e riconquistare gradualmente l’autonomia”. Il beneficio economico, con un importo massimo di 400 euro al mese, verrà erogato bimestralmente attraverso una carta di pagamento elettronica (Carta Sia), rilasciata dall’Inps, utilizzabile per l’acquisto di beni di prima necessità. Per ottenerlo, il requisito economico “Isee” (Indicatore della situazione economica equivalente) del nucleo familiare interessato al beneficio dovrà essere non superiore a tre mila euro all’anno. Inoltre, è necessario che nessun componente della famiglia sia già beneficiario della “Naspi” (Indennità di disoccupazione) o dell’Asdi (Assegno di disoccupazione della durata di sei mesi). Giacomo Amati

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375