MIGLIONICO
Si infiamma il dibattito politico tra M5S e la maggioranza di centrosinistra

MIGLIONICO. Tra sospetti, incomprensioni e reciproche accuse si infiamma il dibattito politico all’interno della comunità tra il gruppo consiliare di maggioranza del centrosinistra che sostiene il sindaco Angelo Buono (Pd) e quello di minoranza del M5S. Al centro del “duello” il regolamento comunale che disciplina l’assegnazione dei lotti della locale area artigianale, conosciuta anche come “Zona Pip” (Piano di insediamento produttivo), recentemente ristrutturata ed ammodernata. Sulla questione il sindaco Buono “fa orecchie da mercante – dice il capo gruppo “grillino” Antonio Digioia – e lo invita ad assegnare i suoli ancora vacanti agli imprenditori che ne fanno richiesta. Tra di essi, purtroppo, ce ne sono alcuni che sono costretti ad andare via da Miglionico. Si tratta di suoli che formalmente, sulla carta risultato essere stati assegnati, ma di fatto non sono stati resi produttivi. La questione – aggiunge – è stata segnalata anche al Prefetto ed alla Procura della Repubblica di Matera”. Sull’argomento non si è fatta attendere la risposta della sezione cittadina del Pd con un comunicato nel quale si precisa che “le polemiche del M5S sono basate su falsità e su valutazioni superficiali, in quanto i lotti ritenuti improduttivi, in realtà, sono stati oggetto di nuovi progetti tecnici e sono state presentate istanze per nuove iniziative. Il che evidenzia la faziosità degli apprendisti politici di minoranza e la loro falsità”. Da parte sua il sindaco Buono osserva come, dopo aver effettuato un’accurata ricognizione dei lotti presenti nell’area artigianale, al momento, sia possibile “assegnarne uno solo. Tuttavia, stiamo lavorando per ampliarne l’area: sarà creata una zona Pip 2, finalizzata ad accogliere le richieste di altri imprenditori interessati ad investire a Miglionico”. Ma il M5S replica: “Il regolamento Pip, all’art. 9 parla chiaro: esclude la possibilità che la presenza di un nuovo progetto possa rendere irrevocabile un lotto. E l’art.11, poi, precisa che il cambio di destinazione d’uso dei suoli non è possibile senza un nulla-osta del Comune. Certificato, quest’ultimo, che non è mai stato rilasciato e, anche se ciò avvenisse oggi, il termine dei tre anni per l’insediamento sarebbe nuovamente scaduto. Nei prossimi giorni chiederemo al sindaco Buono di convocare un’assemblea pubblica o un Consiglio comunale ad hoc – conclude Digioia - per discutere e confrontarci sull’ormai insostenibile situazione della zona Pip e sulla questione dei lotti deserti non revocati”. Giacomo Amati

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