MIGLIONICO.
Ecco la storia curiosa, decisamente particolare di una donna che
salva la frutta e le piante dall’estinzione. E’ stata raccontata
ieri, 14 settembre 2016 sul Corriere della Sera. “Armata di
forbici e coltello, batte palmo a palmo gli Appennini con la
segreta convinzione di ritrovare frutti estinti come il fico
rondinino e la pera carovella. Nell’oasi di San Lorenzo di
Lerchi, nell’Alta Valle del Tevere, in Umbria, dove vive,
l’archeologa delle piante, Isabella Dalla Ragione, ha già
salvato decine di specie”. Possiede 4 ettari di bosco e di
frutteto, con 440 piante e 150 varietà di frutti che sembravano
estinti e invece sono stati salvati da lei e da suo padre Livio,
scomparso nel 2007. Ha chiamato questo piccolo paradiso verde
“Archeologa arborea”. Nel suo giardino “se la godono come matti
– scrive Fabrizio Caccia – uccelli, scoiattoli, lepri e caprioli
che ogni giorno vengono qui a fare colazione o merenda con una
molteplicità di frutti che non si trovano nei negozi e nei
supermercati”. Lei, Isabella Dalla Ragione ogni giorno
s’avventura nei poderi abbandonati e si spinge “fin dentro agli
orti chiusi dei conventi. E poi spulcia negli archivi
dimenticati, consulta i vecchi manuali latini di agricoltura;
legge Varrone e Plinio. Ha riconosciuto la mela “a muso di bue”
addirittura nei quadri cinquecenteschi di Durer e Pinturicchio.
Ma Isabella parla pure con i contadini. E impara. Ad esempio fu
un certo Angelo, un anziano coltivatore di Città di Castello, a
segnalarle la presenza nel suo podere della “mela a culo
d’asino” mai vista prima. Quando scopre nuove piante, Isabella
taglia i rametti con le gemme e poi fa gli innesti su altri
alberi. Nel 2014 è stata creata una fondazione che porta proprio
il suo nome e ha come scopo quello di preservare
quest’incredibile museo naturale a cielo aperto. La sua
iniziativa sta ottenendo un successo straordinario, a livello
internazionale: il suo parco di 40 mila metri quadrati è
diventato un’ambita meta di parecchi studiosi e anche di
semplici curiosi che ne vogliono ammirare le bellezze arboree.
“A questa favola contadina il regista YungChang ha dedicato un
film, che è stato presentato nel 2012 al Festival di Berlino.
Titolo perfetto: FruitHunters (I cacciatori di frutti).Il
frutteto è luogo privilegiato anche delle api che “condividono
con la terra e il sole il compito supremo dell’impollinazione”.
Giacomo Amati.
Giacomo
Amati |