MIGLIONICO.
Altro che predatori, pascolano docili e innocui
anche nell’aia davanti alla casetta di campagna,
in contrada “Conche”, poco distante dal bosco
pomaricano della “Manferrara”. Sembrano dei
coniglietti indifesi e tranquilli. Sono alcuni
cinghiali che, da parecchi giorni ormai
hanno scelto come loro “dimora” privilegiata una
zona ben coltivata, adiacente alla casetta di
campagna di proprietà di Giuseppe Buono,
pensionato settantenne miglionichese, con la
passione per la vita agreste. Giuseppe tutti i
giorni si reca nel suo podere di campagna, nella
zona delle “Conche”, che è la tra più
salubre e ricca di acqua e di vegetazione
dell’agro miglionichese. Quando vi giunge, di
buon’ora, vi scorge dei cinghiali (quasi una
decina) che per tutta la giornata gli fanno
compagnia: sono diventati dei suoi amici. Ogni
mattina lo attendono e quando lo vedono
arrivare a bordo della sua automobile, gli si
avvicinano e cominciano a grugnire in segno di
saluto. In pratica,tra gli animali e l’uomo s’è
creata una sorta d’interazione all’insegna del
rispetto reciproco: gli uni non fanno male
all’altro e viceversa. Anzi, per certi aspetti
si aiutano reciprocamente: ad esempio,
Giuseppe nel piazzale antistante la casetta ha
allestito alcune vaschette piene d’acqua fresca
ove i mammiferi vanno a dissetarsi, ma anche
rotolarsi, verosimilmente, sia per curare la
loro “igiene” personale sia per rinfrescarsi un
po’ il corpo, soprattutto durante le ore
più calde della giornata. Da parte loro, i
cinghiali con la loro presenza tengono a debita
distanza dalla casetta sia le vipere che alcuni
insetti nocivi per la salute dell’uomo. Ma come
trascorrono le loro giornate questi cinghiali?
“A vederli da vicino fanno una certa
impressione – dice Buono – perché hanno una
struttura corporea imponente: sono lunghi circa
1 metro e mezzo per circa 1 metro di altezza e
un peso che sfiora il quintale. Non sono
aggressivi. Hanno abitudini crepuscolari e
notturne: durante il giorno sono intenti a
scavare il terreno, per costruirvi delle
buche che imbottiscono con frasche e foglie.
Rappresentano il loro giaciglio, la tana ove
amano distendersi per riposare”. Qual è il loro
cibo preferito? “Per lo più, si nutrono – spiega
Buono – di cibovegetale: sono ghiottoni di
ghiande che trovano in grande quantità
sotto le numerose querce presenti nella zona. Ma
mangiano anche funghi, radici e frutta di
qualsiasi tipo. Hanno un olfatto molto
sviluppato che gli consente di fiutare la
presenza del cibo anche se è sottoterra. Poi,
quando sono pronti per l’accoppiamento gli
esemplari maschi e femmine emettono dei
suoni quasi ritmici, si lisciano vicendevolmente
il pelo del dorso con la lingua o con il grugno.
Quindi, avviene l’accoppiamento. Si riproducono
un paio di volte all’anno”. Giacomo
Amati |