MIGLIONICO.
Una regione da salvare: è la Basilicata. Tra le più
piccole d’Italia. Con una popolazione di appena 572.693
abitanti, quasi un “sobborgo” di Roma. Si estende su di
un’area di 9.992 chilometri quadrati. Territorio
prevalentemente montuoso (46%) e collinare (46%), di
tipo argilloso, soggetto a frane, e con poche pianure
(8%). La nostra regione si scopre sempre più spopolata e
vive l’incubo del “taglio”. (Fonte La Gazzetta Del
Mezzogiorno del 20 agosto 2016). Le regioni che sono al
di sotto del parametro di 1 milione di abitanti
rischiano di essere accorpate a quelle viciniori. Di
conseguenza, per scongiurare questo rischio, la
Basilicata “deve cercare di frenare l’emorragia
demografica in atto. Noi lucani siamo oggi meno dell’uno
per cento della popolazione italiana (0,95% per la
precisione). Fra 2014 e 2015 il calo di abitanti ammonta
a 1.772 persone (meno tre per mille). Ci sono intere
aree regionali che tendono a desertificarsi. Si fugge
verso altri luoghi: lo si fa soprattutto per mancanza di
lavoro”. Il saldo naturale è negativo: si “contano più
morti (5.964) che nascite (4.132), con una differenza di
1.841 unità (anno 2015). Anche il numero di figli per
ciascuna donna risulta essere inferiore rispetto alla
media, già non particolarmente alta, del resto d’Italia.
Di questo passo tra vent’anni si rischierà di parlare di
annessione o di smembramento di un territorio
semi-deserto”. Intanto, proprio in questi giorni arriva
“la proposta di Taranto di staccarsi dalla Puglia per
annettersi alla Basilicata e, in particolare, alla
provincia di Matera”. In tal caso, la Basilicata si
avvicinerebbe di molto alla soglia del milione di
abitanti, mettendosi al riparo da qualsiasi rischio di
smembramento.
Giacomo
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