MIGLIONICO.
Atmosfera di attesa ed interesse in paese per la
rappresentazione teatrale in vernacolo “E ci
ier d’zuccr v’è sapè amar” (Se fosse di
zucchero, avrebbe un sapore amaro), firmata
Angela Centonze, talentuosa commediografa
miglionichese. La commedia in dialetto
miglionichese, che si sviluppa in tre atti, è in
programma per oggi, giovedì 18 agosto, alle 22,
nella corte del Castello del Malconsiglio,
nell’ambito della rassegna estiva “SeRestate
a Miglionico 2016”, a cura del Comune. Il
lavoro teatrale, promosso dalla locale
associazione culturale “Lu Ciurnuicchj”,
in collaborazione con le associazioni “Fidas-Advos”
e la cooperativa sociale “Vita Alternativa”,
si avvale della regia di Antonella Rondinone.
Protagonisti della commedia sono i bambini e i
ragazzi d’età compresa tra i sei e i quattordici
anni. Al centro della rappresentazione teatrale,
che è ambientata nella Miglionico degli anni
Cinquanta, c’è il tema della differenza tra le
classi sociali: ovvero quello
dell’incomunicabilità, all’interno del tessuto
sociale della comunità, tra i cittadini poveri,
per lo più contadini, e quelli economicamente
benestanti. In tale contesto, la commedia
racconta le vicende di due nuclei familiari in
contrasto tra di loro: sono quelle della
famiglia contadina (“Zumbafuoss”) e della
famigliadegli artigiani (“Muluattier”),
costretti, però, ad interagire per ragioni
familiari riconducibili ad una storia d’amore,
quella che nasce tra “Pasquaros” (Pasquarosa) e
“Pasqual” (Pasquale), uniti dal legame del
fidanzamento, malgrado i contrasti esistenti tra
le rispettive famiglie d’appartenenza. Seguono
sviluppi imprevedibili che ruotano intorno alla
vicenda dello scambio dei beni che i due
fidanzati dovranno avere in “dote”dalle
rispettive famiglie prima di unirsi in
matrimonio. Fino al colpo di scena finale: sarà
a lieto fine?
Giacomo Amati |