MIGLIONICO.
Agricoltura di nuovo in crisi in Basilicata: i prodotti
cerealicoli (grano, orzo, avena) sono allo sbando. Il raccolto è
stato abbondante, ma i prezzi sono crollati. “Con un prezzo del
grano così basso non conviene coltivarlo”, scrive Francesco
Russo su “La Gazzetta Del Mezzogiorno” (domenica 31 luglio
2016). Esplode la rabbia degli agricoltori. In questi giorni il
costo di un quintale di grano è sceso fino a 15 euro. A queste
condizioni è difficile concorrere con i produttori esteri:
russi, rumeni e canadesi che vendono in Italia a prezzi
stracciati. “Con il prezzo di 1 quintale di grano, ormai, non ci
si compra nemmeno una pizza e bibita per due in pizzeria.
“Coltivare un ettaro (dieci mila metri quadri) di terra a grano
costa circa 800 euro, tra raccolta e trasporto. Quest’anno le
rese sono state elevate, ma nonostante questo a malapena si è
riusciti a coprire le spese. Gli agricoltori lucani stanno
subendo la concorrenza dei produttori esteri che vendono il
grano a 10 euro al quintale. La politica dovrebbe intervenire
sul mercato, cercare una soluzione per calmierare i prezzi”.
Tante aziende cerealicole sono ormai al collasso. Risultano in
passivo anche le aziende che hanno prodotto 50 quintali di grano
per ettaro. E per il prossimo anno, alcuni sindacatipropongono
di attuare lo “sciopero della semina”. Giacomo
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