Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

14.07.2016

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MIGLIONICO
Chi era veramente Adolf Hitler? (Seconda parte)
 

MIGLIONICO. Chi era Hitler? Ecco il seguito del bellissimo articolo di Pietro Citati scritto per il “Corriere della Sera” (11 luglio 2016). “Era pallido, smunto, con i capelli spioventi sulla fronte: gli occhi erano grandissimi, color azzurro, avvolti da una strana luce. Il volto aveva qualcosa di doloroso. Aveva movimenti goffi e bruschi: si accorgeva di essere goffo e se ne adontava perché gli altri se ne accorgevano. Era incapace di rivolgere la parola a qualsiasi persona importante. Ogni estraneo risvegliava in lui un’ansia perenne. Ora era indeciso, ora visionario, ora aveva un istinto realistico acutissimo e aveva il dono di riconoscere le debolezze delle persone e di sfruttarle mirabilmente. A volte sembrava uno spettro o uno straniero, un eterno straniero o un infimo impiegato o un sottoufficiale. Il fondo della sua persona era l’odio, un odio feroce e crudele”. Quando l’esercito bavarese lo incaricò di tenere corsi di impronta nazionalistica e anticomunista alle truppe, accadde qualcosa che non aveva mai immaginato: scoprì di saper parlare alla gente. “Per parlare – diceva Hitler – ho bisogno di folle. Le masse – diceva volgarmente – sono delle femmine, che hanno bisogno di venire possedute”. Scandiva in modo netto tutte le parole, con una voce rauca e gutturale: mandava lampi dagli occhi; ogni tanto si riavviava i capelli con la mano destra: parlava per due o tre ore, facendo appello a rabbia, odio, rancore ed elettrizzando le folle. Dapprima parlava lentamente; poi, poco alla volta, le parole si accavallavano. Quando il pathos isterico raggiungeva il culmine, la voce era strozzata, al punto che era difficile comprenderlo. Gesticolava: balzava eccitato qua e là. Quando parlava agli industriali, si presentava con un completo scuro a doppio petto e il discorso era attento, posato, misurato. A poco a poco cominciò a credere di “essere il Cristo, il Salvatore dell’universo. Nel 1923 Hitler fu coinvolto in uno scontro con la polizia: fu arrestato e nel marzo del 1924 fu processato a condannato a cinque anni di reclusione per alto tradimento. Ma dopo alcuni mesi di carcere, il 20 dicembre 1924, fu liberato. Uscito dal carcere divenne vegetariano e non toccò mai più una goccia di alcol”. Nel 1933 Hitler “divenne capo del governo e instaurò la dittatura, per poi trascinare, nel 1939, la Germania in un conflitto che si concluse con la sua completa disfatta”. Fine seconda parte. Giacomo Amati Fine prima parte. Giacomo Amati

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