MIGLIONICO.
Chi era Hitler? Ecco il seguito del bellissimo articolo di
Pietro Citati scritto per il “Corriere della Sera” (11 luglio
2016). “Era pallido, smunto, con i capelli spioventi sulla
fronte: gli occhi erano grandissimi, color azzurro, avvolti da
una strana luce. Il volto aveva qualcosa di doloroso. Aveva
movimenti goffi e bruschi: si accorgeva di essere goffo e se ne
adontava perché gli altri se ne accorgevano. Era incapace di
rivolgere la parola a qualsiasi persona importante. Ogni
estraneo risvegliava in lui un’ansia perenne. Ora era indeciso,
ora visionario, ora aveva un istinto realistico acutissimo e
aveva il dono di riconoscere le debolezze delle persone e di
sfruttarle mirabilmente. A volte sembrava uno spettro o uno
straniero, un eterno straniero o un infimo impiegato o un
sottoufficiale. Il fondo della sua persona era l’odio, un odio
feroce e crudele”. Quando l’esercito bavarese lo incaricò di
tenere corsi di impronta nazionalistica e anticomunista alle
truppe, accadde qualcosa che non aveva mai immaginato: scoprì di
saper parlare alla gente. “Per parlare – diceva Hitler – ho
bisogno di folle. Le masse – diceva volgarmente – sono delle
femmine, che hanno bisogno di venire possedute”. Scandiva in
modo netto tutte le parole, con una voce rauca e gutturale:
mandava lampi dagli occhi; ogni tanto si riavviava i capelli con
la mano destra: parlava per due o tre ore, facendo appello a
rabbia, odio, rancore ed elettrizzando le folle. Dapprima
parlava lentamente; poi, poco alla volta, le parole si
accavallavano. Quando il pathos isterico raggiungeva il culmine,
la voce era strozzata, al punto che era difficile comprenderlo.
Gesticolava: balzava eccitato qua e là. Quando parlava agli
industriali, si presentava con un completo scuro a doppio petto
e il discorso era attento, posato, misurato. A poco a poco
cominciò a credere di “essere il Cristo, il Salvatore
dell’universo. Nel 1923 Hitler fu coinvolto in uno scontro con
la polizia: fu arrestato e nel marzo del 1924 fu processato a
condannato a cinque anni di reclusione per alto tradimento. Ma
dopo alcuni mesi di carcere, il 20 dicembre 1924, fu liberato.
Uscito dal carcere divenne vegetariano e non toccò mai più una
goccia di alcol”. Nel 1933 Hitler “divenne capo del governo e
instaurò la dittatura, per poi trascinare, nel 1939, la Germania
in un conflitto che si concluse con la sua completa disfatta”.
Fine seconda parte. Giacomo Amati Fine
prima parte. Giacomo Amati |