Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

12.07.2016

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MIGLIONICO. Di giorno in giorno cresce sempre più l’interesse della comunità
Artigiani e commercianti a Miglionico nel Novecento, continua l'iniziativa

MIGLIONICO. Un successo strepitoso. Di giorno in giorno cresce l’interesse della comunità nei confronti dell’iniziativa volta a mettere in risalto il ruolo dell’artigianato all’interno del tessuto sociale miglionichese. Un’indagine meravigliosa, targata Antonio Labriola, da seguire quotidianamente su “Miglionicoweb”. Da alcuni giorni, in verità, mi capita di incontrare in piazza o per strada alcuni amici che, quasi “a brucia pelo”, mi chiedono di inserire questo o quel nome di artigiano, questa o quella fotografia all’interno della rubrica “Artigiani ed esercenti attività commerciali a Miglionico nel 1900”, quasi fossi io l’autore di questa splendida ricerca. Per la verità, devo dire che la cosa mi fa tanto piacere. Ma, contestualmente, non posso esimermi dal precisare, per una questione di correttezza, che, nella fattispecie, la paternità dell’iniziativa spetta solo al prof. Labriola, il quale, nella circostanza, s’è avvalso della collaborazione del poeta Mimì Daddiego. Ad ogni modo, le segnalazioni, a chi di dovere, comunque, le faccio. E, puntualmente, vengono accolte.
A riguardo, devo aggiungere che altri conoscenti, che mi incontrano per strada, si soffermano a raccontarmi altre storie di familiari, pure loro tra i protagonisti dell’artigianato miglionichese. E’ il segnale inequivocabile che l’indagine sull’artigianato è arrivata diritto al cuore dei miglionichesi. Perché? Semplice: perché in quel periodo storico, il ruolo svolto dall’artigianato coinvolgeva ampi strati del tessuto sociale miglionichese, fino al punto da rappresentarne un vero e proprio simbolo della rinascita, non solo economica. Le botteghe artigianali, negli anni del dopo guerra, erano dei luoghi preziosi, quasi delle “miniere d’oro”: offrivano delle significative opportunità di lavoro a tanti adolescenti, fino al punto da cambiarne le prospettive di vita. Rappresentavano delle vere e proprie alternative al faticoso lavoro bracciantile che si svolgeva nei campi per tutta la durata della giornata, fino a quando c’era la luce del sole. Ma il lavoro artigianale costituiva l’alternativa anche a un altro faticoso lavoro, per certi aspetti, molto alienante, quello della pastorizia che, in pratica, per chi lo svolgeva, comportava la rinuncia a partecipare alla vita sociale della comunità. Senza dimenticare, che per tanti nostri familiari, l’artigianato rappresentò la via alternativa a quella dolorosa dell’emigrazione all’estero. Ne discende che, in quegli anni di miseria diffusa, l’artigianato seppe essere il settore trainante, il pilastro dell’economia miglionichese, così come degli altri paesi lucani.
Da qui, dall’aver messo in luce tutti questi aspetti dell’artigianato, deriva anche la lodevole opera di questa iniziativa che, sottolineandone il ruolo, sta contribuendo a farci riappropriare delle nostre radici, della nostra identità e, quindi, della nostra storia. Giacomo Amati

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375