MIGLIONICO.
Generare il sociale. E’ stato questo il tema di fondo al centro
delle due giornate del convegno, “Politiche sociali e ambiente:
verso un nuovo modello di sviluppo eco-socioeconomico
sostenibile”, che s’è svolto nell’auditorium del Castello del “Malconsiglio”,
a cura dell’associazione culturale “OmniaMentis”, diretta dal
dott. Rino Finamore, con la collaborazione del “Cnca”
(Coordinamento nazionale della comunità dell’accoglienza). Sul
tema del seminario, che è stato patrocinato dal Comune di
Miglionico, si sono confrontati Vincenzo Martinelli, presidente
del “Cnca” lucano, Carlo De Angelis, presidente della
cooperativa agricola “Comunità di Capodarco” di Grottaferrata
(Roma) oltre che consigliere nazionale del “Cnca”, Rino Finamore
e il sindaco Angelo Buono (Pd). I lavori di gruppo pomeridiani,
invece, sono stati coordinati da don Armando Zappolini,
presidente del “Cnca” nazionale. Vi hanno partecipato 18
delegati regionali del “Cnca”, in rappresentanza di 15 regioni.
Al centro di quest’ultimilavori, le problematiche riguardanti
gli anziani, il disagio sociale, le nuove povertà,
l’immigrazione, i minori e le dipendenze. Il lavoro sociale è
quello rappresentato dalle associazioni, cooperative sociali,
organizzazioni di volontariato ed enti senza scopo di lucro. “Il
lavoro sociale costituisce una buona opportunità di sviluppo per
il nostro territorio – ha osservato Finamore – e questo
seminario ha l’obiettivo di sostenere e promuovere tutte quelle
esperienze capaci di tenere insieme il valore della solidarietà,
collegata ai diritti umani”. Poi, Finamore ha sottolineato come
il “welfare”, cioè la politica sociale, sia un elemento
essenziale nella ricchezza di una nazione. “Un Paese cresce – ha
precisato – se cresce anche il suo sistema di tutele sociali”.
Da parte sua, il sindaco Buono ha osservato come, a causa
dell’esiguità delle risorse disponibili nel settore delle
politiche sociali, spesso, non sia possibile, per i Comuni,
garantire una serie di prestazioni che si annoverano fra i
diritti dei cittadini. Giacomo Amati |