Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

30.06.2016

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MIGLIONICO
Da Sassari una speranza  contro i rischi amianto

MIGLIONICO. “Da Sassari una speranza contro i rischi da amianto”. E’ il titolo di un articolo, firmato Piero Miolla, pubblicato sulla “Gazzetta Del Mezzogiorno (mercoledì, 29 giugno 2016). Nel testo si legge che la “Corte di Appello del tribunale di Sassari ha riconosciuto il rischio dell’esposizione all’amianto per due lavoratori dell’ex stabilimento “Enichem di Ottana”, in provincia di Nuoro (Sardegna). La sentenza, oltre che “riverberarsi sulle ex maestranze dello stabilimento sardo, potrà portare effetti positivi anche per gli operai che, per tanti anni, tra quelli Sessanta e Ottanta, hanno prestato servizio nello stabilimento di Pisticci Scalo, ove sono stati quasi 5 mila ad avere a che fare con l’amianto”. Complessivamente, in Basilicata i lavoratori “ex esposti all’amianto”, tra l’alto Basento e i siti industriali del basso Basento, sono circa 10 mila. Oltre 200 sono stati i decessi per patologie correlate all’esposizione dell’amianto. Pisticci il paese più colpito”. Giova ricordare che lo stabilimento di Pisticci nacque cinquantacinque anni fa, nel 1961, anche se la scoperta del giacimento del gas era avvenuta cinque anni prima, nel 1956. “Il 29 luglio 1961, alla presenza del presidente del Consiglio dei Ministri, Amintore Fanfani e dell’onorevole Emilio Colombo, allora ministro dell’Industria, unitamente a quella del presidente dell’Eni, Enrico Mattei, venne posta la prima pietra per la costruzione dello stabilimento “Anic” di Pisticci che, “nella seconda metà degli anni Sessanta, avrebbe dato lavoro a circa 6 mila persone. Il primo impianto ad entrare in produzione fu quello dell’alcool metilico (1964), cui seguì quello per la fibra acrilica (1965). Nel 1970 fu creato quello della fibra poliestere. Ma nel 1978 sopraggiunsero i primi “venti di crisi” e il primo ricorso alla cassa integrazione degli operai. Dieci anni dopo, nel 1987, cominciò il processo di “reindustrializzazione” che portò alla “rioccupazione di 3 mila lavoratori”. Infine, verso la fine degli anni Novanta cominciò il lento declino del lavoro nella Val Basento, ove, oggi vi lavorano non più di 700 persone. Giacomo Amati

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375