MIGLIONICO.
Riesplode la “guerra” tra il sindaco Angelo Buono (Pd) e il
gruppo consiliare di minoranza del M5S. Dopo alcune settimane di
“tregua”, nei giorni scorsi, s’è acceso un nuovo “conflitto”:
l’ha scatenato l’aumento del 16% della “Tari” (tassa sui rifiuti
urbani) deliberato in Consiglio comunale col solo voto
favorevole del gruppo di maggioranza (centrosinistra) e,
ovviamente, con quello contrario dei tre consiglieri comunali “grillini”.
Sull’argomento, il sindaco Buono ha ritenuto opportuno spiegare
alla cittadinanza miglionichese la ragione essenziale
dell’aumento del tributo comunale: “La chiusura delle discariche
di Pomarico e di Pisticci – ha precisato il primo cittadino in
un comunicato – ha costretto parecchi Comuni del Materano e
quindi anche il nostro a conferire i rifiuti nell’impianto di
“Fenice” a Melfi, il che inevitabilmente ha determinato un
aggravio dei costi del trasporto”. Poi, Buono ha sottolineato
come l’attuale normativa sulla gestione della “Tari” non
“consente di utilizzare fondi del bilancio comunale per la
copertura del piano finanziario dei rifiuti, motivo per cui la
copertura dei costi della raccolta e dello smaltimento dei
rifiuti deve essere al 100% a carico dell’utenza”.
Sull’argomento è diverso, invece, il parere del gruppo di
minoranza del M5S che prefigura una soluzione inedita del
problema e, nella fattispecie, precisa: “Con i 60 mila euro di
soldi che stiamo spendendo in più rispetto al 2015, per il
conferimento in discarica, avremmo potuto risolvere, in
brevissimo tempo, lo smaltimento dei rifiuti organici (il
cosiddetto umido) che rappresenta circa il 35% dei rifiuti delle
famiglie e che tutt’ora va a finire in discarica. Con quella
cifra, infatti, avremmo potuto acquistare una compostiera
meccanica comunale, come avviene già in molti comuni italiani.
Oppure, avremmo potuto avviare un impianto di lombricompostaggio
comunale per la produzione di humus (terriccio fertilizzante)
come avviene già da tempo in due regioni (Lombardia e Calabria).
Quindi, con un piccolo investimento iniziale si sarebbe potuto
ridurre del 30% il costo del conferimentoin discarica dei
rifiuti. Sarebbe bastata solo una visione politica diversa da
quella adottata finora”. Poi, la stoccata finale: “Non sarà
forse il caso di ammettere il fallimento politico di questa
Amministrazione comunale”? Giacomo Amati |