MIGLIONICO.
Come un “dipinto”. Un’opera d’arte.E’ la poesia, “A Pil”,
firmata Mimì Daddiego. La terza poesia pubblicata in esclusiva
su “Migliocoweb”, per la delizia dei suoi lettori. Sono 18 versi
di “storia” miglionichese. Tutto il componimento poetico è
strutturato sull’immagine della fontana, che può essere vista
come metafora della vita del nostro paese. Nell’immagine della
Pila, sorgente di vita, si può scorgere quella operosa della
comunità. “L’acqua della Pila scorre da sempre – dice Daddiego –
scorre e basta”. Cioè: dona amore senza se e senza ma. Non pone
condizioni: ama e basta. Se la tocchi ne senti la carezza. La
puoi bere nel cavo delle mani oppure direttamente alla sorgente.
Sarà sempre fonte di ristoro. Siamo in presenza di un canto
poetico dolcissimo: ci fa riscoprire e rivivere i bei tempi
degli anni passati, quando si era felici anche bevendo solo un
po’ d’acqua fresca. Daddiego fa “parlare” l’acqua della fontana
e ci “racconta” la nostra storia. Ce la fa riscoprire: è quella
fondata sulle virtù: l’assiduità del lavoro, la capacità d’amare
e di rispettare l’amico. E’ una storia che si fa poesia. Una
poesia d’amore. Conclusione: laudato si, Mimmo Daddiego, per
aver fatto “rivivere” la sor’(sorella) acqua de la “Pil”.
P. S. A beneficio dei lettori, giova ricordare che la fontana
“Pila” rappresenta un unico esempio di “sorgente captata”
all’interno dell’agro miglionichese. E’ costituita da due vasche
e da alcuni lavatoi. Fu costruita al coperto ottant’anni fa, nel
1936. Ha una portata che va da un minimo di 0,85 litri al
secondo ad un massimo di 1,44 litri al secondo.
Giacomo Amati |