Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

21.06.2016

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MIGLIONICO
Acquazzoni e grandinate hanno distrutto intere piantagioni di ortaggi

 

MIGLIONICO. Nuvoloni neri e poi acquazzoni improvvisi misti a grandine. Da alcuni giorni, ormai, questi fenomeni climatici stanno diventando un appuntamento fisso sia a Miglionico che negli altri centri del Materano. Per lo più, i temporali si verificano nelle ore pomeridiane, ma non sono mancati neppure quelli notturni. Però, a lasciare il segno sull’economia agricola locale è stata la terribile grandinata che s’è abbattuta, per una decina di minuti, nel corso di un pomeriggio della scorsa settimana: ha distrutto intere piantagioni di ortaggi in quasi tutte le contrade dell’agro miglionichese. “Per ben due mesi, quotidianamente, avevo coltivato il mio orto in contrada “Conche” – precisa Michele Finamore, dipendente comunale in pensione – ma il nubifragio dei giorni scorsi ha distrutto tutte le piantine che amorevolmente avevo messo a dimora. Sono state rase al suolo sia quelle dei pomodori sia tutte le altre (melenzane, cocomeri, zucche e peperoni). Il giorno dopo, quando mi sono recato in campagna – racconta Finamore – ho avuto la sensazione di vedere un terreno bombardato. Un campo letteralmente distrutto. Mi veniva da piangere”. Ma il maltempo ha danneggiato anche altre colture agricole: ha colpito pesantemente, per esempio, la fioritura degli oliveti, dei vigneti e di tanti altri alberi da frutta, quali fichi, pesche, prugne, eccetera. E gli acquazzoni non hanno risparmiato neppure le coltivazioni cerealicole: grano, orzo e avena. “Da alcuni anni- spiega Nino Comanda, ex capo diga di San Giuliano ed esperto di meteorologia – ci eravamo abituati ad un’estate precoce che, di fatto, cominciava sin dai primi giorni del mese di maggio. Quest’anno, invece, la stagione estiva tarda ad arrivare. Siamo in presenza di una vera e propria anomalia del clima”. La causa? “Senza dubbio - precisa Comanda – questo clima risente del surriscaldamento globale della terra. I temporali tropicali che si sono verificati in questi giorni sono tipici delle zone africane. Potrebbero essere la conseguenza del problema “effetto serra” che è causato anche dal brutto fenomeno dell’inquinamento ambientale che, sebbene in misura minore, ormai, è presente anche nelle nostre zone, purtroppo”. Giacomo Amati

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375