MIGLIONICO.
Nuvoloni neri e poi acquazzoni improvvisi misti a grandine. Da
alcuni giorni, ormai, questi fenomeni climatici stanno
diventando un appuntamento fisso sia a Miglionico che negli
altri centri del Materano. Per lo più, i temporali si verificano
nelle ore pomeridiane, ma non sono mancati neppure quelli
notturni. Però, a lasciare il segno sull’economia agricola
locale è stata la terribile grandinata che s’è abbattuta, per
una decina di minuti, nel corso di un pomeriggio della scorsa
settimana: ha distrutto intere piantagioni di ortaggi in quasi
tutte le contrade dell’agro miglionichese. “Per ben due mesi,
quotidianamente, avevo coltivato il mio orto in contrada
“Conche” – precisa Michele Finamore, dipendente comunale in
pensione – ma il nubifragio dei giorni scorsi ha distrutto tutte
le piantine che amorevolmente avevo messo a dimora. Sono state
rase al suolo sia quelle dei pomodori sia tutte le altre (melenzane,
cocomeri, zucche e peperoni). Il giorno dopo, quando mi sono
recato in campagna – racconta Finamore – ho avuto la sensazione
di vedere un terreno bombardato. Un campo letteralmente
distrutto. Mi veniva da piangere”. Ma il maltempo ha danneggiato
anche altre colture agricole: ha colpito pesantemente, per
esempio, la fioritura degli oliveti, dei vigneti e di tanti
altri alberi da frutta, quali fichi, pesche, prugne, eccetera. E
gli acquazzoni non hanno risparmiato neppure le coltivazioni
cerealicole: grano, orzo e avena. “Da alcuni anni- spiega Nino
Comanda, ex capo diga di San Giuliano ed esperto di meteorologia
– ci eravamo abituati ad un’estate precoce che, di fatto,
cominciava sin dai primi giorni del mese di maggio. Quest’anno,
invece, la stagione estiva tarda ad arrivare. Siamo in presenza
di una vera e propria anomalia del clima”. La causa? “Senza
dubbio - precisa Comanda – questo clima risente del
surriscaldamento globale della terra. I temporali tropicali che
si sono verificati in questi giorni sono tipici delle zone
africane. Potrebbero essere la conseguenza del problema “effetto
serra” che è causato anche dal brutto fenomeno dell’inquinamento
ambientale che, sebbene in misura minore, ormai, è presente
anche nelle nostre zone, purtroppo”.
Giacomo Amati |