MIGLIONICO.
In Italia ci sono più di 1 milione di bimbi e adolescenti
poveri. Vivono in una condizione di povertà economica assoluta
quasi una famiglia italiana su dieci (fonte La Gazzetta Del
Mezzogiorno). In pratica, in questi ultimi dieci anni, dal 2006
al 2016, “l’incidenza della povertà assoluta tra le famiglie con
almeno un minore è triplicata, passando dal 2,8% all’8,4%”. Per
povertà si intende una condizione di miseria e di privazione dei
beni primari ed essenziali. Poi, nell’indagine, a cura
dell’associazione “Save the children Italia”, viene precisato
che “del milione di minori che vivono in povertà assoluta, circa
861 mila vivono in una famiglia dove c’è almeno un occupato.
Questo significa che il reddito da lavoro, da solo, non
garantisce l’accesso ai beni di prima necessità. Inoltre, la
povertà relativa, ovvero la soglia che individua il valore di
spesa per consumi al di sotto del quale una famiglia viene
definita povera, tocca poco meno di 2 milioni di minori (19%)”.
Quindi, si puntualizza che al “Nord e al Centro la percentuale
di bambini in povertà relativa è di poco inferiore al 15 per
cento; al Sud, invece, raggiunge quasi il 30 per cento”. Sul
problema della povertà è intervenuto il presidente della “Cei”
(Conferenza episcopale italiana), cardinale Angelo Bagnasco che
ha sottolineato come la platea dei poveri si stia allargando,
“inglobando il ceto medio; la ricchezza cresce e si concentra
sempre più in mano a pochi”. Giacomo
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