MIGLIONICO.
“Deserto Basilicata, 101 paesi rischiano di scomparire”. Così
“La Gazzetta Di Basilicata” sintetizza il grave problema dello
spopolamento all’interno del territorio regionale. I dati sono
stati resi noti da un “dossier” di Legambiente. Le cause del
brutto fenomeno sono riconducibili a tre fattori sostanziali:
alla carenza del lavoro, al basso livello della natalità ed alla
carenza dei servizi. Per la precisione, in Basilicata il “77%
dei comuni ricade nella categoria di quelli che sono a rischio
di scomparire”. In particolare, i piccoli centri lucani più a
rischio sono San Paolo Albanese, Carbone, Craco, Calciano,
Ginestra, Oliveto Lucano, Fardella e Calvera. Ma il problema non
riguarda soltanto la nostra Regione. Il fenomeno caratterizza
anche altre province. I borghi, in pratica, sembrano destinati a
diventare dei “paesi fantasma”. Per contrastare questo rischio
sarebbe opportuno “dotare i comuni dei servizi minimi o
prevedere incentivi, come è accaduto a Montemurro, dove il
Consiglio comunale ha approvato una delibera con la quale
riconosce una somma di 4 mila euro ad ogni famiglia residente
che nel 2016 metterà al mondo un figlio o lo adotterà”. Lo
spopolamento, però, si combatte anche “incoraggiando la
valorizzazione del patrimonio pubblico abbandonato. Sono molte
le abitazioni vuote: in alcuni casi addirittura una su tre”. Ad
esempio, il Comune di Latronico, per valorizzare il patrimonio,
ha dato vita al progetto “La Tua Casa a Latronico” che si pone
l’obiettivo di “offrire al turista la possibilità di considerare
l’acquisto o l’affitto di un immobile”. Giacomo Amati |