MIGLIONICO.
Nella fantastica vittoria playout (3-0) contro il Ruoti,
il Miglionico ha lasciato una percezione fortissima
nella sua tifoseria: ha dimostrato di essere una squadra
competitiva, dotata di personalità e mentalità vincente.
Ma, quali sono stati i fattori che hanno reso possibile
la sua straordinaria metamorfosi? Non va dimenticato,
infatti, che il Miglionico, con appena 5 punti, alla
fine del girone d’andata, era il fanalino di coda della
classifica e sembrava destinato alla retrocessione.
Invece, nel girone di ritorno, conquistando ben 24
punti, ha sfiorato persino l’impresa di raggiungere la
salvezza diretta. La rinascita della squadra del
presidente Mimmo Grande può essere riconducibile a tre
elementi essenziali: il primo chiama in causa l’abilità
della dirigenza, cui va riconosciuto il merito di aver
adeguatamente rinforzato la squadra con l’innesto di
alcuni “pezzi pregiati” che l’hanno migliorata sotto il
profilo tecnico, trascinandola verso la salvezza. Il
secondo fattore riguarda la bravura del tecnico Nicola
Motta, il genio della panchina, che, in poco tempo, è
riuscito a dare una marcata identità tattica e tecnica
alla squadra, proponendo funzionali idee di gioco a
centrocampo ed un’efficace organizzazione della manovra
difensiva ed offensiva. Il terzo elemento, infine, è
relativo all’innesto nella struttura della squadra di
cinque giocatori d’esperienza e di forte spessore
tecnico: dal capitano Nicola Armento a Leo Chisena; dal
funambolico Rocco Caponio all’inossidabile cannoniere
Daniele Montemurro, al bomber Desy Dobrozi. In
particolare, il fortissimo centrale di difesa, Armento,
prelevato dallo Sporting Matera, s’è rilevato “l’asso
nella manica” di mister Motta. Armento, oltre ad essere
la “diga” della retroguardia, ha svolto il ruolo
dell’allenatore in campo, il giocatore che, più di ogni
altro, ha fatto la differenza in campo, mettendo il suo
talento al servizio della squadra. Armento è stato
straordinario anche in zona offensiva, propiziando con i
suoi sei gol, tutti decisivi, la conquista di punti
preziosi. In pratica, Armento, da solo, è stato mezza
squadra: da lui bisognerà partire per creare, in vista
del prossimo campionato di Promozione, una formazione
ancora più competitiva, capace di ben figurare
nell’aristocrazia del calcio regionale.
Giacomo Amati |