MIGLIONICO.
Giovani in fuga dall’Italia. Sono tanti i giovani talenti
italiani che, per ragioni di lavoro, emigrano all’estero,
soprattutto in Inghilterra. Emblematica, in tal senso, è la
storia del medico veterinario leccese Diana D’Agata emigrata nel
Lancashire. Prima di emigrare in Inghilterra, la dottoressa
italiana “lavorava, per cinque euro al giorno, come medico
veterinario precario, in un ambulatorio privato di Lecce” (fonte
Corriere del Mezzogiorno). Emigrata in Inghilterra, la
“UkFoodStandards Agency, organismo che si occupa della sicurezza
alimentare, le ha affidato l’incarico di veterinario ufficiale,
con 32 mila euro di stipendio all’anno. Adesso, la sua vita è
cambiata: riceve uno stipendio commisurato al suo grado di
preparazione professionale che le ha permesso di emanciparsi
dall’umiliante stato di dipendenza economica verso i suoi
genitori. La dottoressa D’Agata avrebbe voluto restare nella sua
terra, ma “si è arresa dopo aver lottato a lungo e inutilmente
per un posto di lavoro. Alla fine ha dovuto emigrare, seguendo
strade già tracciate da tanti altri ragazzi italiani che prima
di lei avevano compreso quanto poco spendibile fosse una laurea
in patria. Lavorare per cinque euro al giorno con una laurea in
Medicina veterinaria è stata un’esperienza che ha demolito la
mia dignità – ha confessato Diana D’Agata – e perciò, anche se
con la morte nel cuore, ho lasciato il Salento e la mia famiglia
per trasferirmi in Inghilterra dove ho trovato sorriso e
autostima”. L’Inghilterra, quindi, continua ad assorbire
intelligenze che l’Italia forma a sue spese nelle proprie
università: è diventata la “terra promessa degli italiani che
decidono di lasciare l’Italia. Nel 2015 gli italiani occupavano
il secondo posto, alle spalle dei polacchi, tra gli stranieri
giunti in Inghilterra. Adesso, la dottoressa italiana, in
Inghilterra, oltre al posto di lavoro, ha trovato anche un
fidanzato inglese”. Giacomo Amati |