Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

21.05.2016

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MIGLIONICO
Mario Draghi: "Una generazione perduta"

MIGLIONICO. Una “generazione perduta”. Con questa espressione molto forte il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, nei giorni scorsi, ha lanciato l’allarme su quella che è la condizione economica dei giovani d’oggi che “stanno pagando un prezzo troppo alto a causa della crisi economica che caratterizza non solo l’Italia, ma tutti i Paesi del mondo, sebbene in maniera diversa”. Da qui la riflessione e l’invito ad “agire in fretta”. In pratica, il presidente Draghi mette il problema della disoccupazione giovanile in cima alle sfide che l’Europa dovrà affrontare e vincere. Per quanto riguarda l’Italia “questa emergenza riguarda in particolare i giovani e ancora di più le giovani donne meridionali”. Eppure, i giovani d’oggi costituiscono la generazione “meglio istruita di sempre”: i giovani parlano le lingue straniere, sanno usare il computer e si sentono “cittadini del mondo”. Tra i fattori che hanno causato la disoccupazione giovanile ne spiccano tre. Primo: il carattere conservatore della nostra società “che tende a perpetuare i diritti di chi ce li ha ed a escludere chi non li ha”. Al punto che l’economista Nicola Rossi ha detto : “Meno ai padri, più ai figli”. Secondo: la ristrutturazione in atto nelle grandi e medie imprese ha ridotto strutturalmente il numero dei dipendenti. Terzo: il costo del lavoro non incoraggia le aziende ad assumere. Risultato: si sta diffondendo una “società senza lavoro”, ha precisato la Fondazione Feltrinelli. Per la precisione, in Italia “il tasso di disoccupazione giovanile è al 39,1%. Ancora più preoccupante è la situazione in Grecia (48,9% di disoccupazione); in Spagna (45,3%) e in Croazia (40,3%). In Europa circa tre milioni di giovani sono senza lavoro. Dati eloquenti: dimostrano che la ripresa economica, secondo il presidente Draghi “deve essere sostenuta dall’azione decisiva da parte della politica”. Per evitare una “generazione perduta dobbiamo agire velocemente”. Giacomo Amati

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