MIGLIONICO.
La “Cei” (Conferenza episcopale italiana) boccia, senza mezzi
termini, la legge sulle “Unioni civili” che, nei giorni scorsi,
è stata approvata in via definitiva dalla Camera dei Deputati.
Motivo: si tratta di un provvedimento che “sancisce di fatto
un’equiparazione al matrimonio ed alla famiglia” (fonte La
Gazzetta Del Mezzogiorno). In particolare, il cardinale Angelo
Bagnasco, presidente della Cei, nella relazione all’assemblea
dei vescovi, ha sottolineato come le differenze tra il
matrimonio e le unioni civili siano “solo dei piccoli espedienti
nominalisti, degli artifici giuridici facilmente aggirabili, in
attesa del colpo finale: la pratica dell’utero in affitto, che
sfrutta il corpo femminile, profittando di condizioni di
povertà”. Parole e pensieri condivisi da Roberto Calderoli (Lega
Nord), Gaetano Quagliariello e Maurizio Gasparri, per il quale,
la legge sulle unioni civili “apre la strada all’utero in
affitto ed alle donne schiave”. Da qui la proposta: la legge va
cambiata. Sulla stessa lunghezza d’onda si pone il cardinale
Camillo Ruini che, in merito, esprime un giudizio nettamente
negativo: “Equiparare al matrimonio le unioni civili – ha
precisato il cardinale Ruini – significa stravolgere dei
parametri fondamentali a livello biologico, psicologico, etico.
E’ un problema gravissimo per l’Italia. Ma lo è anche per la
Chiesa che non può disinteressarsi del bene della gente. Già
adesso si stanno moltiplicando le sentenze giudiziarie che
legittimano le adozioni e purtroppo non ci sarà bisogno di
attendere molto per qualche pronunciamento europeo che parifichi
del tutto le unioni civili al matrimonio”. Da parte sua, Matteo
Salvini, leader della Lega, ha precisato che questa legge “è
l’anticamera delle adozioni gay”. Al presidente della Cei, però,
sono arrivate anche delle critiche: “Il cardinale Bagnasco – ha
detto Riccardo Magi (segretario dei radicali italiani) – è ormai
un disco rotto. Le sue critiche servono soltanto a segnare
l’abisso che lo separa dalla realtà italiana”.
Giacomo Amati |