MIGLIONICO.
Gli insegnamenti di Papa Francesco. Sono molteplici. Ce li dona
in continuazione. E’ di un paio di giorni fa quello che riguarda
l’esigenza di sconfiggere l’indifferenza. La “vera pietas – ha
spiegato il Santo Padre (fonte La Gazzetta Del Mezzogiorno) –
non va confusa con il pietismo che è solo un’emozione
superficiale e offende la dignità dell’altro. E non va confusa
neppure con la compassione che proviamo con gli animali che
vivono con noi: accade, infatti, che, a volte, si provi questo
sentimento verso gli animali, e si rimanga indifferenti davanti
alle sofferenze dei fratelli”. Poi, il Pontefice ha precisato:
“Quante volte vediamo gente tanto attaccata ai gatti, ai cani, e
poi alcune persone lasciano senza aiuto il vicino che ha
bisogno”? Quindi, ha sottolineato che la pietà di Gesù “è
condividere la tristezza e operare per trasformarla in gioia.
Siamo chiamati a scuoterci di dosso l’indifferenza che impedisce
di riconoscere le esigenze dei fratelli che ci circondano; siamo
chiamati a liberarci dalla schiavitù del benessere materiale”. E
che dire di quelle coppie che, all’interno del matrimonio, non
vogliono avere figli? “Forse è meglio avere un cagnolino, due
gatti, e l’amore va ai due gatti e al cagnolino”. Ovviamente, il
problema è l’atteggiamento verso il prossimo e non riguarda gli
animali domestici: non si tratta di scegliere tra uomini e
animali. L’uomo ha la responsabilità di prendersi cura di tutte
le creature del mondo. Il paradosso utilizzato dal Pontefice ha
solo un senso: quello di invitare l’uomo a prendersi cura di chi
ha bisogno, andando oltre le parole, prendendo iniziative
concrete, operando per “trasformare la tristezza in gioia,
scuotendoci di dosso l’indifferenza”. Giacomo Amati |