Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

15.05.2016

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MIGLIONICO - Associazione culturale "La Fucina"
Riflessioni sulla legge elettorale

Leggi articolo relativo al primo incontro con Antonio Digioia del M5S tenutosi Sabato 7 Maggio 2016

MIGLIONICO. Con le riflessioni sulla nuova legge elettorale, “l’Italicum” è continuato ieri sera, sabato 14 maggio, l’incontro-dibattito sul tema “Origini e obiettivi del Movimento…creato dalle rovine dei partiti tradizionali”, a cura della locale associazione culturale, “La Fucina”. Nella sede del circolo, in via “Madonna delle Grazie” si sono confrontati gli esponenti locali del M5S, l’avv. Antonio Digioia, capo gruppo consiliare in seno al Consiglio comunale di Miglionico, Mimmo Finamore, altro rappresentante di spicco del M5S e il prof. Domenico Lascaro, Giovanni Finamore e Vincenzo Buono ex segretario cittadino del Pci. “La nuova legge elettorale – ha spiegato il politologo Lascaro – rispetto alla precedente, “Il Porcellum” (ideata dall’on. Calderoli della Lega Nord) ha il merito di dare la certezza di chi sarà il partito politico vincitore. La nuova legge – ha precisato Lascaro – prevede un premio di maggioranza al partito o alla lista che supera il 40 per cento dei Avv. Antonio Digioiavoti, con i capilista bloccati (cioè eletti automaticamente se scatta il seggio, mentre le preferenze valgono solo per gli altri candidati). La legge prevede anche il ballottaggio tra i due partiti più votati, se nessuno dei due supera la soglia del 40%. Inoltre, la legge che vale solo per la Camera dei Deputati, prevede un Senato non più elettivo”. Da parte sua, il “grillino” Digioia ha puntualizzato che “il partito o la coalizione che prende più voti conquista 340 seggi, cioè il 55 per cento dei seggi, vale a dire la maggioranza assoluta”. Ed è proprio quest’ultimo aspetto della legge che non piace al M5S: sia Antonio Digioia che Mimmo Finamore hanno precisato “di non condividere l’impianto della legge e sono contrari sia all’assegnazione del premio di maggioranza sia al meccanismo dei capilista bloccati, ritenuti i fedelissimi, pronti a rispettare gli ordini delle segreterie e delle lobby che rappresentano”. Giovanni Finamore e Vincenzo Buono, invece, si sono detti favorevoli alla nuova legge soprattutto perché dà la certezza del vincitore. “Poi, va considerato – ha sottolineato Giovanni Finamore–che “l’Italicum” consentirà di accelerare l’iter delle leggi e di non pagare gli stipendi ai senatori. Importante è anche lo sbarramento al 3 per cento per tutti i partiti”. Giacomo Amati

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