MIGLIONICO.
Le “Unioni civili” sono legge dello Stato Italiano, che diventa
il ventisettesimo Paese europeo a riconoscere legalmente le
coppie dello stesso sesso. L’approvazione definitiva della legge
è stata approvata ieri (mercoledì 11 maggio) col voto favorevole
(a maggioranza) da parte della Camera dei Deputati. Per il
premier Matteo Renzi l’approvazione della legge è una “pagina
storica” (fonte Gazzetta Del Mezzogiorno). Ma il mondo cattolico
è in subbuglio e il centrodestra reagisce rabbiosamente, con il
leader della Lega, Matteo Salvini che invoca “l’obiezione di
coscienza per i sindaci, invitandoli di fatto a non applicare la
legge”. Inoltre, il centrodestra è pronto a raccogliere le firme
per un referendum abrogativo. Ad aumentare la tensione
all’interno della Camera dei Deputati ci ha pensato l’on.
Alessandro Zan (Pd) quando ha dichiarato che “ora si deve
mettere mano al matrimonio egalitario ed alle adozioni per i
gay”. Ma, cosa prevede la legge? In sintesi, eccone gli elementi
essenziali: per le persone omosessuali unite civilmente viene
introdotto “l’obbligo reciproco di assistenza morale e materiale
e quello di contribuire ai bisogni comuni”. Poi, la legge
garantisce la “reversibilità della pensione ed equipara il
partner dello stesso sesso al coniuge per il diritto di
eredità”. Però, le unioni civili gay non prevedono “l’obbligo di
fedeltà e non permettono l’adozione co-genitoriale”. Altro
elemento importante: i partner potranno “scegliere il cognome da
portare: se tenere il proprio, assumere quello dell’altro o
unire i due”. La legge non prevede un nome per i contraenti: non
sono “né coniugi, né mariti o mogli”. Infine, ai conviventi di
fatto, la legge riconosce “gli stessi diritti di assistenza del
coniuge nel caso di carcerazione e ricovero”. Nonché la
possibilità di chiedere “gli alimenti in caso di separazione”.
Giacomo Amati |