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 MIGLIONICO.
La Chiesa non è un “tribunale” che giudica e spesso condanna, ma
una famiglia che crea e dona amore. E’ un luogo d’amore e
misericordia che si prende cura dei più deboli e di chi ha
bisogno d’aiuto. Probabilmente, è racchiuso in questo profondo
messaggio sociale il cuore del testo “Amoris Laetitia”, prodotto
dal Santo Padre, Papa Francesco, a conclusione del sinodo
(riunione dei vescovi) sul tema della famiglia. L’opera,
pubblicata nei giorni scorsi, invita i religiosi ad esercitare
la misericordia del Signore, cioè l’amore per “proteggere i
deboli e curare le ferite”. Nel testo si osserva che la Chiesa è
una “famiglia, ovvero una sorgente di vita”. E’ come la madre
che non giudica dal di fuori e non tratta i suoi figli come se
fossero dei “sudditi”, ma che li aiuta a superare gli ostacoli.
Il tono che emerge non è di “rimprovero, ma di stima nei
confronti di ogni famiglia”. Ancora: “Nessuno può essere
condannato per sempre, perché questa non è la logica del
Vangelo”. In altre parole, Papa Francesco invita la Chiesa ad
“avere una cura speciale per comprendere, consolare e integrare
chiunque”. Quindi, il Santo Padre esorta a “non lanciare pietre
e ad essere umili”. Ci sono diversi modi di vivere la fecondità
dell’amore e la forza di una famiglia risiede essenzialmente
nella sua “capacità di amare e di insegnare l’amore”. In
pratica, si parla di amore che “accoglie e riconosce l’altro”.
In definitiva, Papa Francesco invita l’uomo a “crescere
nell’amore concepito come reciproco aiuto. L’amore è carità, è
prendersi cura dell’altro. La carità non giudica, è paziente,
riconosce e accudisce”. Giacomo Amati |
