MIGLIONICO.
A distanza di due anni è tornata d’attualità la mozione
consiliare presentata dal gruppo di minoranza dei consiglieri
comunali del M5S, volta ad esprimere il dissenso alle attività
di smaltimento dei rifiuti derivati dalle estrazioni petrolifere
presso gli impianti della “Tecnoparco Valbasento Spa”.
L’affermazione è firmata dal capo gruppo “grillino” Antonio
Digioia che precisa: “ Nell’ambito dell’inchiesta riguardante i
rifiuti petroliferi in Basilicata scoppiata in questi giorni, i
Carabinieri del Noe hanno sequestrato le vasche V560-TA- 002 e
V560-TM- 001 asservite alla linea 560 del Cova-Eni di Viggiano e
dell’impianto di trattamento e smaltimento (depuratore di
liquidi industriali) di pertinenza di Tecnoparco Valbasento Spa
di Pisticci, nonché il pozzo di reiniezione Costa Molina 2,
gestito dall’Eni a Montemurro (Potenza)”. Quindi, il consigliere
comunale “penta stellato” ricorda che “nel giugno 2014, al fine
di esercitare il diritto do precauzione ed attività di
prevenzione a difesa della salute e dell’ambiente, avevamo
presentato in Consiglio comunale una mozione in cui furono messe
in evidenza anche le indagini in corso da parte della
Magistratura riguardo una possibile attività di smaltimento
illecito di rifiuti petroliferi in Val Basento”. Infine, Digioia
sottolinea che, purtroppo, quella mozione “fu bocciata senza
mezzi termini dall’attuale maggioranza Pd, guidata dal sindaco
Angelo Buono, dimostrandosi nell’occasione poco sensibile alla
tematica dello smaltimento dei rifiuti petroliferi. Ora che
l’inchiesta della Procura di Potenza ha portato al sequestro
dell’impianto Tecnoparco, come dovremmo definire l’operato del
Sindaco e dei suoi fedeli consiglieri? Azione da “ignavi”.
Giacomo Amati |